Decreto Aiuti-quater, manovra, decreto blocca cessioni: capire come applicare il Superbonus al 110% è diventato terribilmente complicato. A fare un po’ d’ordine ci prova il Sole 24 Ore, che indica 11 diverse combinazioni a seconda del tipo di immobile. Con una premessa poco rassicurante: anche quando la cessione e lo sconto sono ammessi, potrebbe essere impossibile trovare un acquirente sul mercato.
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Superbonus 110%, le ultime notizie: tre le combinazioni per i condomìni
Per quanto riguarda i lavori sulle parti comuni condominiali, ci sono tre possibilità. Chi ha deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e ha presentato la Cilas entro fine anno (oppure li ha deliberati tra il 19 e il 24 novembre, presentando la Cilas entro il 25; oppure ancora, per la demolizione con ricostruzione, ha presentato l’istanza entro il 31 dicembre 2022) ha il Superbonus al 110% fino alla fine del 2023, con la possibilità di fare cessione e sconto in fattura. Chi invece ha deliberato i lavori e presentato la Cilas (o l’istanza di titolo abilitativo in caso di demolizione e ricostruzione) dopo le date indicate al punto precedente, ma comunque entro il 16 febbraio scorso, ha il Superbonus al 90% nel 2023, con possibile cessione e sconto – ma se sono state sostenute delle spese nel 2022, queste hanno il 110 percento. Infine, chi delibera i lavori e/o presenta la pratica edilizia dal 17 febbraio in poi ha il Superbonus al 90% nel 2023, senza possibilità di sconto o cessione.
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Le possibilità per gli edifici di un unico proprietario o in comproprietà
La situazione è simile, con qualche differenza, per gli edifici di un unico proprietario o in comproprietà tra persone fisiche, da due a quattro unità immobiliari. Chi ha presentato la Cilas entro il 25 novembre 2022 (non serve la delibera; l’istanza di demolizione va al 31 dicembre), ha il Superbonus al 110% anche nel 2023, con cessione o sconto. Oppure, chi ha la Cilas o istanza dopo le date indicate al punto precedente, ma comunque entro il 16 febbraio, ha il Superbonus al 90%, con cessione o sconto, come nel caso del condominio. Ancora, chi ha la pratica edilizia dal 17 febbraio in poi ha il Superbonus al 90%, ma senza cessione o sconto – sia per gli edifici di un solo proprietario, sia per i condomìni, nel 2024 l’agevolazione scenderà al 70% e nel 2025 al 65 per cento.
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Superbonus 110%, case unifamiliari e singole unità indipendenti: ben 5 le possibilità
Per quanto riguarda i lavori per le case unifamiliari e le singole unità indipendenti, il discorso cambia e le possibilità sono cinque. Chi non è riuscito ad attivare la proroga ha il Superbonus al 110% cedibile e utilizzabile con lo sconto in fattura, ma scaduto il 30 giugno 2022. Chi al 30 settembre 2022 ha effettuato almeno il 30% dell’intervento complessivo ha il Superbonus del 110% sulle spese fino al prossimo 31 marzo, con possibilità di cessione e sconto. Per chi ha iniziato i lavori nella finestra temporale non coperta dall’incentivo, cioè dal 1 luglio al 31 dicembre 2022 (senza arrivare al 30% dei lavori al 30 settembre 2022, altrimenti ci sarebbe la proroga) il Superbonus non è applicabile. Chi ha presentato la Cilas entro il 16 febbraio (o l’istanza di titolo abilitativo in caso di demolizione e ricostruzione) ha il Superbonus del 90% per il solo 2023, con possibilità di sconto e cessione. Ma per questi immobili nel 2023 il superbonus spetta solo a chi ha iniziato i lavori dal 1° gennaio, usa la casa come abitazione principale, la possiede sulla base di un diritto reale e ha un reddito di riferimento non superiore a 15mila euro (calcolato con il quoziente familiare). Infine, chi ha presentato la Cilas dal 17 febbraio in poi (servono comunque il reddito di riferimento e le altre condizioni indicate al punto precedente) ha il Superbonus del 90% per il solo 2023, non cedibile né utilizzabile tramite sconto in fattura.
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