Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni propone, di fatto, l’introduzione del governo semipresidenzialista. Emanuele Prisco, capogruppo di Fratelli di Italia in commissioni Affari costituzionali della Camera, è il relatore della proposta di legge costituzionale del suo partito. Ma cos’è il semipresidenzialismo? Scopriamolo insieme.
Meloni propone il governo semipresidenzialista
Il semipresidenzialismo fa parte delle forme di governo. Queste ultime indicano le tipologie di rapporti intercorrenti tra gli organi titolari del potere d’imperio (organi che nello specifico svolgono le cd. funzioni statali); in particolare, la distribuzione di questo potere tra il Capo dello stato, il Governo (funzione di direzione politica e amministrativa) e il Parlamento (funzione legislativa). Il Governo semipresidenziale presenta i caratteri tipici della forma parlamentare per quanto attiene ai rapporti tra Parlamento e Governo – caratterizzato da un legame fiduciario – e caratteri propri della forma presidenziale, riconoscendosi una netta prevalenza al capo del Governo.
Vi differisce per quanto attiene all’equilibrio diarchico che si viene a creare tra capo di Governo e capo dello Stato, nonché per la netta prevalenza di quest’ultimo sugli altri organi. Nella forma di governo semipresidenziale si procede all’elezione diretta da parte dei cittadini non solo del Parlamento, ma anche del Presidente della Repubblica. Il caso più emblematico di governo semipresidenziale è rappresentato dalla Repubblica francese. In tale Paese, dunque, il corpo elettorale elegge sia il Parlamento sia il capo dello Stato. La prima accorda la fiducia al Governo e il Presidente della Repubblica nomina l’esecutivo. Il capo di stato ha controllo sulla politica estera, dispone di numerosi poteri di indirizzo politico, nonché di importanti prerogative in materia militare e di emergenza. Dunque, caratteristica fondamentale della forma di governo semipresidenziale è data dalla condivisione del potere esecutivo tra Presidente della repubblica e Capo del Governo.
Il governo semipresidenzialista della Meloni
Emanuele Prisco, capogruppo di FdI in commissione Affari costituzionali della Camera, è relatore della proposta di legge costituzionale volta a mutare la forma di governo in vigore in Italia da parlamentare a semipresidenziale. Lo stesso ha dichiarato: “premesso che abbiamo depositato una proposta per il presidenzialismo che è stata votata da tutto il centrodestra, se si legge la nostra proposta questa guarda molto al sistema francese”. Quindi, nonostante la proposta sia quella del governo presidenziale, l’obiettivo è quello di “imitare” il sistema francese.
“Parliamo dell’elezione diretta del Capo dello stato – prosegue – in modo che la sera delle elezioni si sappia già chi ha vinto e chi ha perso. Nella nostra proposta, ovviamente, oltre all’elezione diretta del Capo dello Stato c’è il cambiamento dei poteri del presidente della Repubblica, che di fatto assorbe i poteri del premier. È un sistema, lo ripeto, simile a quello semipresidenziale francese. Non mi pare che ci sia un vuoto di democrazia in Francia. Ci sarebbero tutti i controbilanciamenti di potere del caso, che ci devono essere ma non mi pare che nei paesi occidentali con l’elezione diretta del presidente ci siano problemi di democrazia”.
Molti esponenti del centrosinistra temono un allarme democratico. Prisco, sul punto, ha affermato che “è un allarmismo che sta nel filone del momento, il filone della demonizzazione dell’avversario per spaventare l’opinione pubblica. Ma è un allarmismo che non sussiste, perché noi stiamo bene nel quadrante atlantico e occidentale ed europeo”. Si tratta, dunque, di una riforma che potrebbe, per la prima volta, passare in Parlamento con una maggioranza qualificata, se il centrodestra uscisse vittorioso dalle elezioni con una maggioranza così forte da avvicinarsi alla soglia dei 2/3 delle Camere, ovvero il quorum richiesto per le modifiche alla Costituzione.
“Credo che una riforma così importante – osserva Prisco – sarebbe corretto che passasse comunque attraverso un referendum ma è la mia opinione personale, anche se gli italiani hanno sempre dimostrato di gradire l’elezione diretta del Capo dello Stato. Poi noi avevamo proposto anche la strada dell’Assemblea Costituente, ma la nostra idea è chiara: è la madre di tutte le riforme, come ha detto Giorgia Meloni, per passare a una democrazia decidente”.