Centrosinistra Calenda Letta

La strada del Centrosinistra verso il voto del 25 settembre si fa sempre più in salita, con la possibile alleanza strategica tra Partito Democratico e Azione che sembra sempre più difficile da raggiungere. Carlo Calenda scioglierà la riserva a breve, ma i rapporti con il segretario dem Enrico Letta non sembrano essere dei migliori, soprattutto dopo i no posti dal leader di Azione a Fratoianni, Bonelli e Di Maio, ovvero a Sinistra Italiana, ai Verdi e ad Impegno Civico. Ciò che non piace a Calenda è la mancanza di punti in comune con questi alleati del Pd, i primi per aver sempre votato per la sfiducia al governo Draghi, l’ultimo per essere stato parte integrante del MoVimento 5 Stelle, da sempre malvisto dal leader di Azione. L’addio alla coalizione compatta del centrosinistra aprirebbe al tanto discusso centro, al terzo polo, possibile ago della bilancia delle elezioni.

Centrosinistra, Calenda mette alle strette Letta

Nella serata di ieri, 31 luglio, i leader di Azione e +Europa hanno inviato ad Enrico Letta una lettera nella quale chiedevano al segretario dem di allontanarsi da chi ha votato la sfiducia a Draghi, con Calenda che dalle pagine del Corriere della Sera si è poi detto molto deluso dell’atteggiamento del leader del Centrosinistra. “Oggi l’agenda Draghi è totalmente sparita – ha detto il numero uno di Azione – Non abbiamo avuto alcuna risposta. Questa coalizione sta diventando una roba improponibile, ci facciamo ridere dietro. Non vinceremo mai così“.

“Basta, Letta decidesse sennò non si chiude e ognuno farà i conti con la propria coscienza. Sta accumulando una contraddizione dietro l’altra. Ogni giorno ce n’è una”, ha detto Calenda rivolgendosi sempre a Letta. Un ultimatum che, tuttavia, potrebbe lasciare aperte delle strade. Il no a Di Maio, Fratoianni e Bonelli potrebbe infatti essere eliminato nel caso si decidesse di candidarli nel proporzionale e nella lista Democratici e progressisti. Il segnale in tal senso mosso da Calenda è quello di non candidare negli uninominali le ex ministre di Forza Italia, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna “proprio per trovare tutte le soluzioni che uniscono”.

Ore concitate, dunque, per il Centrosinistra, sempre più diviso sul da farsi e su come correre per le prossime elezioni. Il tempo, però, passa inesorabile e bisogna fare in fretta, mettendo forse da parte anche qualche vecchia ruggine e provando a ricucire su un progetto nuovo e condiviso.