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Serve un nuovo approccio per la progettazione e costruzione delle opere previste dal Pnrr. Lo sviluppo delle infrastrutture deve ruotare intorno alla sostenibilità e all’innovazione. È stato questo il tema centrale della seconda edizione della Envision Conference, che si è svolta all’Auditorium Donat Cattin, a Roma, e che è stata patrocinata dall’Associazione italiana infrastrutture sostenibili (Ais), il think tank nato nel 2020 per favorire la diffusione della cultura della sostenibilità nel campo delle costruzioni e delle infrastrutture.

I criteri per misurare la sostenibilità

La sostenibilità è strategica nella realizzazione delle infrastrutture e può essere misurata attraverso criteri certificati. Ad oggi, l’unico modello che ha avuto una significativa applicazione nel nostro Paese è il Protocollo Envision, ideato e sviluppato negli Usa dall’Università̀ di Harward e introdotto in Italia su iniziativa di Icmq, l’organismo di certificazione specializzato nel settore delle costruzioni. Il modello si applica alla costruzione di ponti, strade, porti, aeroporti e centrali energetiche. Finora sono sei in Italia le infrastrutture già certificate Envision e altre tre sono in fase di certificazione. Complessivamente le nove opere valgono oltre 3 miliardi e 500 milioni e la distribuzione per area geografica premia il Nord, con il 50%, mentre il Centro e il Sud si dividono l’altra metà. Si tratta soprattutto di opere di mobilità e trasporto, di ferrovie e strade per 3 miliardi e 300 milioni, pari al 93% del valore complessivo. Tra le infrastrutture certificate ci sono gli itinerari ferroviari Napoli-Bari nella tratta Frasso Telesino-S. Lorenzo e Napoli-Bari, nella tratta Apice-Orsara, con la costruzione della nuova stazione Hirpinia; il Parco eolico di Vaglio (Potenza) e due parchi eolici Edison integralmente ricostruiti a Castiglione Messer Marino e Roccaspinalveti (Chieti). Sono prossimi alla certificazione invece il nuovo ponte sul lago di Barcis (Pordenone); il collegamento ferroviario con l’Aeroporto di Venezia e il Passante autostradale di Bologna.

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Un aiuto concreto per centrare gli obiettivi del Pnrr

Per Ais favorire il ricorso a protocolli di sostenibilità consente di dare risposte concrete agli obiettivi indicati dalla Commissione europea, legati soprattutto alle opere inserite nel Pnrr.

«Adeguarsi ai parametri presenti nel protocollo vuol dire, ad esempio, rispettare l’obiettivo del 15% di utilizzo di riciclato come previsto dai Criteri ambientali minimi (Cam) – ha sottolineato il direttore Alfredo Martini -. Per questo, per la filiera che si riconosce in Ais, la misurazione della sostenibilità rappresenta un elemento cardine delle strategie di posizionamento e riconoscibilità di un approccio nuovo, in linea con il cambiamento dei parametri di valutazione rappresentati dagli Esg. Scegliere di adeguarsi ai parametri di un protocollo vuol dire adeguare l’intera organizzazione produttiva e gestionale ai nuovi obiettivi. Tra i quali spiccano, in termini di risultati, l’attenzione all’utilizzo delle fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) e la ricerca non solo a una riduzione delle emissioni di CO2, ma verso una totale rimozione della stessa».

Lorenzo Orsenigo, presidente di Icmq, ha spiegato che «la certificazione incide soprattutto sulla fase della progettazione, richiedendo una maggiore attenzione e l’acquisizione di una serie di evidenze documentali, essenziali per definire le scelte tecniche così come per acquisire una condivisione con i diversi stakeholder». Insomma, la crescita del nostro Paese sarà più green e allo stesso tempo più solida e duratura.