Il mancato accordo tra Meta e Siae sta causando non pochi problemi alle imprese del settore della comunicazione. Nei giorni scorsi la Big Tech americana e la società italiana autori ed editori non si sono accordate sulla cifra Meta deve corrispondere a Siae per l’utilizzo delle produzioni musicali degli iscritti nei reel e nei video. Si tratta dei video che circolano su Facebook e su Instagram che spesso sono corredati da canzoni. Il risultato è che la musica è sparita da molti contenuti multimediali che si trovano sulle piattaforme. I primi a essere danneggiati dal mancato accordo sono stati gli autori di musiche e canzoni, ma anche i creatori di contenuti, una professione che negli anni viene esercitata da un numero sempre maggiore di persone. Ma anche il mondo della comunicazione e della pubblicità viene danneggiato da questo mancato accordo.
Le imprese di comunicazione lanciano un appello
Le imprese di comunicazione e del terziario avanzato che sono iscritte alla Cna hanno lanciato così un appello “Comprendiamo la necessità di tutelare il diritto di autore, anche alla luce della direttiva europea appena recepita, sull’utilizzo di opere soggette a copyright e sulla loro sulla diffusione digitale. Ma il danno per le imprese della comunicazione -sottolinea in una nota la Cna – nasce dal fatto che il mancato accordo ha fatto saltare le attività e le pianificazioni editoriali già avviate, per i propri clienti, peraltro pagate in anticipo. Chiediamo una maggiore attenzione per il lavoro di tante piccole imprese, definendo un tempo ragionevole entro il quale riorganizzare il lavoro evitando, così, un danno immediato. Nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti, è necessario che il Governo intervenga a tutela delle imprese in attesa che si arrivi a un accordo tra Meta e Siae equo e nel rispetto delle norme esistenti” conclude.