bonus energetici

Non c’è solo il Superbonus 110, la cui regolamentazione è stata cambiata, la legge italiana offre diversi altri bonus energetici. A spiegarlo è Nicolò Capuzzo, giovane imprenditore veneto a capo di Family, società che nel 2021 ha completato più di 50 cantieri e nel 2022 oltre 200. Il Superbonus 110% ha oscurato tutti gli altri ma esistono anche il 65% e il 50%.

Va lasciata una parte di sconto in fattura

Capuzzo opera in prevalenza in Veneto, che secondo la Cgia di Mestre, è la regione ad aver registrato il ricorso più numeroso al Superbonus 110% in relazione agli edifici residenziali esistenti, che da una parte ha dato una spinta agli investimenti, ma dall’altra ha dopato il mercato. «È evidente che la norma, se pur nata con premesse legate alla crescita in un momento di forte crisi, abbia portato a delle storture. – dice Capuzzo – È stato corretto rimodularla, il tutto gratis non funziona. Il cliente, se pur in parte, deve avere la consapevolezza dei costi di operazioni importanti come quelle di cui discutiamo». Insomma a essere sbagliata era la percentuale. Secondo il punto di vista di Capuzzo, che è quello di un operatore sul campo, mantenere una parte di sconto in fattura aiuterebbe i tanti che sono tentati di fare i lavori a prendere l’iniziativa. In generale può fare un bilancio degli effetti della misura.

Ci sono molti altri bonus energetici

Se di fatto la norma del governo  mette la pietra tombale sul Superbonus, rimangono pur sempre alte opportunità per il settore immobliare: «Ci sono altri interventi che si possono fare anche senza sconto in fattura – continua – ci sono tante soluzioni di detrazione al 65% e 50% che permettono di intervenire sui consumi domestici e ridurli. Il Paese ha la necessità di realizzare questo cambiamento e, soprattutto per il residenziale, significherebbe fare un salto di qualità decisivo in termini di autosostentamento energetico, una piccola grande rivoluzione, con effetti importanti sulla bolletta».