Bruxelles, è notizia di oggi, si prepara a bocciare i biocarburanti propugnati dall’Italia, dopo aver invece promosso gli e-fuel cari a Berlino, nell’ambito del regolamento che porterà allo stop a (quasi) tutti i motori endotermici nel 2035. Ma la Federazione europea per il trasporto e l’ambiente (Transport & Environment, T&E), un’associazione europea di organizzazioni non governative che operano nel campo dei trasporti e dell’ambiente promuovendo il trasporto sostenibile in Europa, studi alla mano dimostra che gli e-fuel non sono poi così green come sembra. Secondo le analisi di T&E, al 2030, quando inizieranno ad essere disponibili sul mercato limitati quantitativi di e-fuels, un’auto ibrida alimentata con una miscela di benzina sintetica e fossile ridurrà le emissioni di CO2, nel suo intero ciclo di vita, di appena il 5-7% rispetto a unʼauto interamente alimentata a benzina. Lʼanalisi ha anche paragonato le emissioni sul ciclo di vita di veicoli elettrici e tradizionali a combustione interna alimentati con e-fuels, dimostrando che, a partire dal 2030, i primi emetteranno il 53% di CO2 in meno rispetto ai secondi.
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E-fuel sì, biocarburanti no: ma i carburanti sintetici sono così verdi?
Anche in uno scenario più avanzato, in cui un’auto sia interamente alimentata con e-fuels, lʼopzione full-electric sarebbe comunque preferibile. Le emissioni del primo mezzo si ridurrebbero in modo significativo (-82% se il combustibile fosse prodotto al 100% da fonti rinnovabili e -53% se prodotto secondo i criteri previsti dalla REDII); ciononostante, anche in questi casi, un BEV sarebbe comunque più pulito e meno emissivo (27% in meno rispetto a un motore a combustione funzionante con carburante sintetico prodotto al 100% da fonti rinnovabili). Lo scarto emissivo è dovuto soprattutto alla scarsa efficienza del processo di produzione degli e-fuels. I volumi di produzione di e-fuels saranno comunque limitati e il loro impiego al 100% potrebbe alimentare solo una parte marginale del parco auto.
Gli E-fuel sono poco efficienti, ma Berlino nella pressione su Bruxelles lo è stata parecchio
Non basta: secondo T&E, gli e-fuels hanno unʼefficienza estremamente bassa, circa il 16-20% ad una analisi Well-to-Wheel. Il processo di produzione del carburante e la sua combustione in un motore endotermico sono caratterizzati da perdite energetiche importanti. Questo implica che appena il 16-20% dellʼenergia impiegata nellʼintero processo di produzione dei carburanti sintetici venga effettivamente “trasmessa alle ruote”, ovvero diventi forza motrice di un mezzo. Se si prende a termine di paragone l’elettrificazione diretta di unʼauto elettrica – che ha un rendimento complessivo del 77% – è evidente come si tratti di un processo circa quattro volte meno efficiente. In termini pratici, questo significa che con la stessa quantità di energia si può percorrere una certa distanza utilizzando unʼauto a combustione interna alimentata da e-fuels o si può percorre una distanza quasi 5 volte superiore usando unʼauto elettrica.