prestiti banche

Standard creditizi più aspri e diminuzione dei prestiti delle imprese. Questo è quanto emerge dall’indagine sui prestiti bancari in area Euro a gennaio 2023 tenuta dalla Banca Centrale Europea. Tra i principali colpevoli ci sono i tassi di interesse, che hanno continuato a salire e il fabbisogno di finanziamento per gli investimenti fissi che è diminuito. Ne risentono anche i prestiti immobiliari la cui domanda è molto calata, non solo per l’aumento dei tassi, ma anche per la bassa fiducia dei consumatori.

La situazione era in peggioramento già a fine 2022

Secondo l’indagine sui prestiti bancari nell’area dell’euro (BLS) del gennaio 2023, gli standard creditizi, cioè le linee guida interne delle banche o i criteri di approvazione dei prestiti, per prestiti e linee di credito alle imprese,si sono ulteriormente inaspriti (percentuale netta di banche pari al 26%) già nel quarto trimestre del 2022. Non è un dato da poco perché si tratta di un inasprimento netto dei criteri di concessione del credito che è stato il maggiore registrato dalla crisi del debito sovrano dell’area dell’euro nel 2011. Le note dolenti riguardano anche i prestiti alle famiglie, che sono state oggetto di una forte stretta creditizia (percentuali nette rispettivamente del 21% e del 17%). “Nel primo trimestre del 2023 – scrive la Bce – le banche dell’area dell’euro prevedono un continuo inasprimento netto degli standard creditizi sui prestiti alle imprese. Inoltre, le banche dell’area dell’euro si aspettano un altro netto inasprimento degli standard creditizi sia per i prestiti immobiliari che per il credito al consumo”.

Cala anche la domanda delle imprese

Nel quarto trimestre del 2022 le banche hanno registrato un calo netto della  domanda di prestiti o di utilizzo delle linee di credito da parte delle imprese. Le banche hanno indicato un significativo contributo negativo del crescente livello generale dei tassi di interesse alla domanda di prestiti. Inoltre, gli investimenti fissi hanno esercitato un maggiore effetto frenante sulla domanda di prestiti. Le banche hanno segnalato un impatto positivo delle scorte e del fabbisogno di capitale circolante sulla domanda di prestiti alle imprese, sebbene il suo contributo sia stato inferiore rispetto ai due trimestri precedenti, il che riflette probabilmente il graduale allentamento delle strozzature dell’offerta.

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Calo record dei mutui

A saltare all’occhio è il calo della domanda dei mutui per l’edilizia abitativa, che secondo la Banca Centrale Europea è stato il più forte mai registrato, ma anche il credito al consumo è in sofferenza.  Il calo netto della domanda di mutui immobiliari è stato determinato principalmente dal livello generale dei tassi di interesse, dalla minore fiducia dei consumatori e dal deterioramento delle prospettive del mercato immobiliare. Nel primo trimestre del 2023 le banche prevedono un ulteriore calo netto della domanda di prestiti alle imprese. Per i prestiti alle famiglie, le banche prevedono un persistente forte calo netto della domanda per il primo trimestre del 2023.

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