La Banca d’Italia e la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che definisce le modalità per la collaborazione e lo scambio di informazioni ai fini della partecipazione delle due Autorità ai collegi europei di supervisione degli indici finanziari di riferimento considerati critici ai sensi del cosiddetto Regolamento Benchmark. Il protocollo definisce anche le modalità con cui la Banca d’Italia e la Consob collaborano con le Autorità dell’Unione competenti sugli amministratori di benchmark critici. Inoltre si occupa della collaborazione nei procedimenti di autorizzazione al ritardo della comunicazione al pubblico di informazioni privilegiate.
Il ritardo di comunicazione è concesso se preserva la stabilità di un sistema finanziario
Tale Regolamento prevede che, ai fini di preservare la stabilità del sistema finanziario, un emittente con titoli quotati in un mercato regolamentato o negoziati su un sistema multilaterale di negoziazione (sia esso una banca o un’altra istituzione finanziaria vigilata) possa ritardare, sotto la propria responsabilità, la comunicazione al pubblico di informazioni privilegiate, comprese ad esempio le informazioni legate a un problema temporaneo di liquidità. La Consob può autorizzare il ritardo, se la comunicazione delle informazioni privilegiate comporta il rischio di compromettere la stabilità finanziaria dell’emittente e del sistema finanziario, esiste un interesse pubblico ed è possibilità garantire la riservatezza delle informazioni.
Per rilasciare l’autorizzazione, la Consob richiede un parere alla Banca d’Italia. Il protocollo firmato oggi riguarda in particolare le modalità, i tempi e i contenuti delle interazioni finalizzate al rilascio alla Consob del parere della Banca d’Italia sul rischio che la comunicazione di informazioni privilegiate possa comportare per la stabilità dell’emittente e del sistema finanziario, nonché sulla sussistenza dell’interesse pubblico al ritardo.
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“Ai sensi del Regolamento Benchmark – spiega Banca D’Italia in una nota – sono indici di riferimento critici gli indici rilevanti per la stabilità finanziaria oltre che per l’integrità dei mercati, con possibili effetti negativi sull’economia reale, le famiglie e le imprese. La Consob è indicata quale autorità competente sugli amministratori di benchmark, e la Consob e la Banca d’Italia sono indicate quali autorità competenti sui contributori di dati sottoposti alla rispettiva vigilanza ai fini della partecipazione ai collegi per i benchmark critici previsti dal Regolamento Benchmark”.