Ci sono mestieri che non si imparano a scuola. E figure professionali che sul mercato scarseggiano. Così le aziende, grandi marchi inclusi, rischiano di impoverirsi, sotto tutti punti di vista. La soluzione? Far da sé, aprendo e alimentando un vero e proprio vivaio. Come ha fatto il gruppo Lvmh, che per sua natura necessita di mano d’opera altamente specializzata e di artigiani ad alto tasso di creatività. A luglio 2014 ha avviato l’Istituto dei Mestieri d’Eccellenza (Ime), un programma di formazione professionale basato sul sistema dell’ alternanza scuola-lavoro, concepito per formare giovani nei settori chiave per il gruppo: gioielleria, vino, moda, pelletteria, orologeria e arti culinarie. L’Ime concilia l’insegnamento in una scuola riconosciuta, con un’esperienza professionale negli atelier o nelle boutique delle Maison del gruppo Lvmh, in vari settori come la couture, la vendita o la viticoltura. Due anni dopo, l’Ime ha aperto anche in Svizzera. Poi, nel 2017, il programma nel 2017 è approdato in Italia: a Valenza, con il corso tecnico specializzato nelle lavorazioni orafe al banco, un vero e proprio percorso di addestramento in collaborazione con For.Al (consorzio per la formazione professioanle nell’alessandrino), e a Firenze con il “Leather pro” per formare addetti alle operazioni di realizzazioni dei prototipi di pelletteria, in collaborazione con Polimoda (la prima scuola di moda in Italia). Dodici partecipanti per corso, per un totale di 48 braccia a disposizione delle maison Lvmh. Il tutto interamente finanziato dalle regioni Toscana e Piemonte. Altro che apprendistato.
Dei 500 giovani formati, quasi il 90% ha trovato lavoro. Tre quarti di loro sono stati assunti dalle maison del gruppo
«L’Istituto dei Mestieri d’Eccellenza sottolinea il ruolo chiave dei maestri professionisti e dei tutor nella trasmissione del loro savoir-faire e della loro esperienza», spiega Chantal Gaemperle, Direttore risorse umane e sinergie del gruppo: «I nostri mestieri si inseriscono nei percorsi professionali di lungo periodo: tutti i collaboratori del gruppo si impegnano alla conservazione e alla valorizzazione di questo patrominio, e sono orgogliosi di contribuirvi attraverso questa originale iniziativa». Nel 2018 l’IME ha raggiunto quota 500 apprentis (300 studenti degli anni precdenti e 200 nuovi apprendisti) in collaborazione con le scuole specializzate nelle proprie discipline in Francia, Svizzera e Italia. Un piccolo esercito di artigiani altamente qualificati che, come si può immaginare, non ha faticato a trovare lavoro: quasi il 90% di loro si è collocato nel settore. Di questi, due terzi oggi lavorano nelle maison del gruppo Lvmh, da Bulgari a Louis Vuitton, da Christian Dior a Givenchy, passando per l’alta orologeria di Hublot, Zenith, TagHeur. La diffusione dell’Istituto dei Mestieri d’Eccellenza LVMH a livello europeo si rafforza grazie a numerose nuovi percorsi di formazione e a una rete di collaborazioni sempre più in espansione», continua Chantal Gaemperle. Sono 15 le scuole che colaborano col progetto in Francia, Svizzera e Italia (e tra queste due università, la Sorbonne Nouvelle e la Ca’ Foscari) e 32 le maison partner nei settori chiave del business Lvmh. Al suo quinto anno, il 2019, il programma si arricchisce di un corso di pasticceria, cucina e catering in collaborazione con il Centre Européen des professions culinaires di Parigi e di ben tre nuovi corsi in Italia: calzature femminili al Politecnico calzaturiero a Capriccio di Vigonza (Veneto), calzature maschili in collaborazione con l’Académie du savoir-faire Berluti di Ferrara e un vero e proprio Master in Luxury, customer advisor retail sales program all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Che abbiamo scritto in inglese non a caso: sarà l’unica lingua che si utilizzerà al corso di specializzazione.