Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista al “Messaggero” spiega cosa significa in concreto per l’Italia il rafforzamento della partnership con l’Azerbaigian e a che punto siamo sul fronte della indipendenza energetica: “Entro quest’anno – dice il ministro prima di partire per Baku per sviluppare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento – ci affrancheremo dalla Russia a fronte del 40 per cento che acquistavano da Mosca nel 2021 e del 16 per cento registrato lo scorso anno. Dal prossimo anno potremo fornire anche altri Paesi e in poco tempo diventeremo l’hub del gas europeo, anche grazie al raddoppio del Tap azero“. “Ma vi sono altre opportunità industriali con Baku – continua Urso – come dimostrano i contratti di Ansaldo Energia che saranno sottoscritti oggi, davvero significativi per il rilancio della azienda, e i progetti su rinnovabili ed elettricità presentati al mio collega Pichetto nella sua recente visita. Partenariato strategico che ormai supera l’aspetto energetico. Ne parlerò con il Presidente Ilham Aliyev, e con i ministri di Economia, Energia ed Esteri. Grandi opportunità per il Made in Italy, partnership industriali e commerciali”.
Urso conferma poi che già nel 2024 l’Italia potrà guardare al futuro con maggiore tranquillità: “Sì, con i due rigassificatori di Piombino e Ravenna che saranno installati prima dell’estate, saremo liberi dalla dipendenza energetica dalla Russia: produrranno 10 miliardi di metri cubi di gas, esattamente quelli importati da Mosca lo scorso anno. Altrettanto dobbiamo fare sul fronte dell’elettricità: con Terna possiamo diventare hub elettrico del Mediterraneo e con la Megafactory di Enel a Catania i maggiori produttori di pannelli solari in Europa”. “Il futuro del Paese – osserva il ministro – passa dagli investimenti su tecnologia green e digitale: dalle batterie ai seminconduttori, ma anche turbine, accumulatori e appunto pannelli”. Per quanto riguarda, invece, il price cap, “ha contribuito a far crollare i prezzi: siamo intorno a 55 dollari a fronte degli oltre 300 superati in agosto. Se ci avessero ascoltato prima avremmo risparmiato oltre 70 miliardi di euro che abbiamo dovuto destinare a imprese e famiglie. Ma non basta: negli Stati Uniti il prezzo del gas è di 12/14 dollari, un vantaggio competitivo che nessuna misura può colmare: serve produrre più energia per giungere alla piena sovranità, è questo il campo della politica industriale”.
Sempre sul fronte carburanti, con il nuovo decreto il governo ha creato le condizioni per maggiore trasparenza e per salvaguardare gli automobilisti: “Innanzi tutto un dato che può portare maggiore serenità: i prezzi sono in progressiva diminuzione, le nuove sanzioni europee sui prodotti petroliferi russi scattate una settimana fa non hanno avuto alcun impatto sui consumatori; anzi, attualmente il prezzo industriale dei carburanti in Italia è più basso di quelli di Spagna, Francia e Germania. Inoltre, abbiamo aperto un tavolo di riordino del settore, con tutti gli attori della filiera. Non era mai accaduto prima. Giungeremo ad una riforma organica come meritano operatori e consumatori”, ha concluso Urso.
Urso: entro l’anno saremo autonomi dal gas russo
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy è a Baku: proprio il raddoppio del Tap azero è uno degli elementi chiave della diversificazione delle fonti di approvvigionamento