Se le decisioni sono collegiali il lavoro è migliore

«A differenza di un approccio consulenziale – ci spiega Lugli – in cui un esperto arriva e fa analisi del problema e quindi porta all’attenzione degli executive le possibili soluzioni, noi abbiamo scelto di coltivare le conoscenze e l’intelligenza collettiva per favorire l’emergere di soluzioni dal basso. Non è un approccio top down, in cui le soluzioni vengono individuate dal management: la modalità è quella di favorire il fatto che dal basso si coinvolgano le persone in modo che siano loro a proporre le soluzioni».

La soluzione adottata da Forma del Tempo è trovare un gruppo di lavoro designato per poter valutare delle soluzioni. Il gruppo di lavoro a sua volta collabora con l’open agent, che porta dei tool che facilitano il gruppo nell’analisi dei problemi e nella gestione. L’open agent, inoltre, testa sul campo le possibili soluzioni prima di proporle al management, avendo già il conforto di un’approvazione dal punto di vista pratico.

Una prima sperimentazione di questo nuovo approccio è stato avviato con Novacpo. «In quel caso – ci spiega Lugli – il lavoro riguardava come togliere una serie di ostacoli che rendevano complicato il caricamento degli scaffali durante la permanenza dei clienti in negozio. Il gruppo di lavoro ha individuato delle possibili soluzioni che ora sono in fase di test e che verranno portate all’attenzione del management nelle prossime settimane».

«Le persone – conclude Lugli – di fronte al fallimento delle soluzioni calate dall’alto tornano rapidamente a fare quello che facevano prima. Noi non ci siamo posti come dei consulenti, abbiamo sempre lavorato nell’ambito delle risorse umane e stiamo parlando di decisioni che non riguardano le strategie aziendali, ma che stanno all’interno dei cosiddetti “confini di ruolo”. Il percorso che noi proponiamo è piuttosto agile, circa 2 o 3 mesi. Ci proponiamo in questo modo di ribaltare le percentuali arrivando al 30% di fallimento e il 70% che funziona».