Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper Banca
Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper Banca

Intesa Sanpaolo sottoporrà all’assemblea degli azionisti, convocata in seduta straordinaria a Torino il prossimo 27 aprile, la proposta al consiglio di amministrazione di un aumentare il capitale a servizio dell’offerta pubblica di scambio sulla totalità del capitale di Ubi Banca. 

Messina ha anche sottoscritto con Unipolsai Assicurazioni un accordo per l’acquisizione di rami d’azienda riferibili a una o più compagnie assicurative attualmente partecipate da Ubi Banca

In contemporanea, Intesa e Bper Banca hanno sottoscritto un accordo vincolante per evitare di incappare nella censura dell’Antitrust, prevedendo la cessione di un ramo d’azienda costituito da un insieme di filiali del gruppo che verrebbe a costituirsi dall’ingresso di Ubi in Intesa.

Il valore della cessione sarebbe pari al 55% del patrimonio in termini di common equity tier 1 del ramo d’azienda interessato. 

Il ramo che Bper andrebbe ad acquisire includerà tra 400 e 500 filiali collocate prevalentemente nel Nord Italia, in particolare in Lombardia, per un ammontare complessivo di crediti netti verso la clientela di almeno 20 miliardi di euro e attività ponderate per il rischio non superiori a 15,5 miliardi.

Non si tratta di una forzatura, dicono dall’istituto di Messina. Dal punto di vista strategico, si spiega dalla banca, la potenziale acquisizione del ramo d’azienda “risulta in linea con gli obiettivi” di Bper, “orientati alla crescitadimensionale, all’incremento della redditività e al miglioramento dell’asset quality, mantenendo al contempo una solida posizione patrimoniale”. 

Per recuperare le risorse necessarie all’acquisizione di questo pacchetto di filiali, Bper lancerà un aumento di capitale da un miliardo di euro che coinvolgerà anche il gruppo Unipol e Unipolsai, che, si legge nella nota di Intesa, ha già espresso “orientamento favorevole e la disponibilità a sottoscrivere la quota di propria pertinenza dell’aumento di capitale”.

Nell’ambito dell’aumento, Mediobanca farà da garante sulla base di un accordo di pre-underwriting sottoscritto con Bper. L’intesa prevede l’impegno a siglare un accordo di garanzia per la sottoscrizione delle azioni ordinarie di nuova emissione, eventualmente rimaste inoptate al termine dell’offerta e per un ammontare massimo complessivo di un miliardo di euro.

Messina ha proceduto anche a sottoscrivere con Unipolsai Assicurazioni un accordo per l’acquisizione di rami d’azienda riferibili a una o più compagnie assicurative attualmente partecipate da Ubi Banca, come Bancassurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita, composti dalle polizze assicurative vita stipulate con i clienti del ramo bancario oggetto della cessione e da attività, passività e rapporti giuridici ad esse relativi.

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Soddisfatto Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper Banca: l’operazione di Intesa su Ubi “ci consentirà di aumentare la base di clientela di oltre il 40% (dagli attuali 2,7 milioni a 3,9 milioni) e di conseguire un complessivo ribilanciamento della presenza del gruppo sul territorio nazionale verso aree economicamente forti, allo stato con una presenza limitata”. E aggiunge: “Nessun’altra combinazione avrebbe avuto effetti così positivi sul nostro riposizionamento sul territorio”. Della stessa opinione sembra essere anche il Car, il patto di consultazione degli azionisti Ubi Banca che rappresenta il 18% del capitale dell’istituto. 

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Lil gruppo che nascerebbe dalla fusione Intesa-Ubi prevede un dividendo per azione pari a 0,2 euro a valere sul 2020 e superiore a 0,2 euro a valere sul 2021 (Carlo Messina, ceo Intesa Sanpaolo)

Il nostro settore, a livello europeo, è entrato in una nuova fase che richiede maggiori dimensioni, una più ampia capacità di investire e l’adozione di un nuovo modello di finanza sostenibile”. Con queste parole il ceo diIntesa Sanpaolo, Messina, argomenta la decisione di lanciare una offerta pubblica di scambio volontaria per l’acquisto di Ubi Banca

“L’operazione che lanciamo oggi segna una innovazione rilevante nella nostra strategia degli ultimi ann”, continua Messina in una nota ripresa da Adnkronos. “Siamo infatti convinti che nel nuovo scenario del sistema bancario europeo degli anni ’20 sia necessario guardare avanti e porsi nuovi obiettivi”.

“La nostra banca si è sempre distinta per lungimiranza. Lo abbiamo dimostrato nel 2011 quando, in anticipo rispetto al settore bancario, abbiamo lanciato un’operazione di rafforzamento del capitale. Una mossa vincente che ci ha consentito di soddisfare i nuovi criteri fissati dalla Bce e porre le fondamenta di un decennio di crescita checi ha condotti sino a qui”. 

Ubi, tra le banche di medie dimensioni del nostro Paese, è certamente quella meglio amministrata in termini di qualità del bilancio e impegno nei confronti dell’economia reale e della sostenibilità”, continua il ceo. “Siamo convinti che il consigliere delegato e il management team di Ubi abbiano svolto un eccellente lavoro e possano avere rilevanti prospettive nel gruppo che nascerà da questa operazione”.

Operazione che, se andrà in porto, sembra avrà rispetto del piano di crescita 2020-2022 presentato poche ore fa da Victor Massiah. Intesa Sanpaolo “potrà rappresentare un fattore di accelerazione nel raggiungimento degli obiettivi appena annunciati nel piano industriale di Ubi”.

“Grazie alla capacità reddituale e alla solidità patrimoniale”, specifica Intesa nel comunicato, “la banca che nascerà potrà: garantire 30 miliardi di euro di credito aggiuntivo nei prossimi 3 anni a sostegno dell’economia italiana; aumentare da 50 a 60 miliardi le nuove erogazioni a favore della green economy e incrementare da 5 a 6 miliardi il plafond destinato a investimenti nella circular economy; portare da 1,25 a 1,5 miliardi lacapacità erogativa del fondo d’Impatto; puntare sull’ingresso di giovani nel nuovo gruppo (che andrebbe a contare 110.000 dipendenti, ndr.) grazie a un programma di 2.500 assunzioni, per promuovere il cambio generazionale e sostenere l’occupazione”.

Insieme creeremo un leader europeo che sarà in grado di raggiungere un utile netto di oltre 6 miliardi di euro nel 2022; distribuire ai propri azionisti dividendi elevati e sostenibili con la previsione di un dividendo per azione pari a 0,2 euro a valere sul 2020 e superiore a 0,2 euro a valere sul 2021; accelerare la riduzione dei crediti deteriorati senza costi per gli azionisti; confermare una elevata solidità patrimoniale, con un common equity ratio previsto a un livello superiore al 13%”, commenta Messina nella nota.

Grazie a questa operazione, sottolinea Messina, “la banca che nascerà dall’integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi potrà essere uno dei leader del sistema bancario europeo. L’ammontare degli impieghi sarà di circa 460 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani affidano alla nuova banca supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro: queste cifre esprimono tutta la forza dell’economia italiana, le capacità del nostro sistema imprenditoriale e la solidità del patrimonio delle nostre famiglie”.

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