Inflazione reale e percepita, secondo un’indagine di Noto sondaggi per Il Sole 24 Ore mentre l’aumento dei prezzi rilevato dall’Istat a settembre si è fermato al 5,3 per cento, gli italiani hanno l’impressione che sia oltre l’11 per cento: oltre il doppio. La percezione più forte dei rincari, rispetto a un anno fa, riguarda gli alimentari (14,2%) – quello reale, si ferma all’8,7 per cento – le spese legate alla casa (15,6%) – i consumatori coinvolti percepiscono un aumento dell’energia elettrica su base annua del 23,8%, del gas del 21,5%, del gasolio per riscaldamento del 19,2 per cento – e i trasporti (14,4%). Oltre la metà degli italiani coinvolti dal sondaggio (il 54%) dichiara di aver dovuto modificare le proprie abitudini di spesa rinunciando a fare acquisti o riducendo i consumi per far fronte all’aumento dei prezzi.
Inflazione reale e percepita, gli italiani non credono granché alle misure governative
Poco rassicurante per il governo il parere raccolto da Noto sondaggi sulle misure messe in campo dal Governo o annunciate per i prossimi mesi. Il 58% degli intervistati ritiene che la legge di Bilancio per il 2024 non riuscirà a fornire soluzioni utili per affrontare il caro vita. E il 64% ritiene che il patto anti-inflazione firmato dal Governo con diverse associazioni di imprese sarà «irrilevante» sul fronte dei risparmi per le famiglie nei prossimi tre mesi, rispetto all’aumento complessivo dei prezzi. Il pessimismo prevale anche se si guarda al futuro meno immediato: circa la metà degli intervistati ritiene che l’inflazione aumenterà nei prossimi sei mesi. Il 54%, ad esempio, pensa che i prezzi degli alimentari aumenteranno, così come mezzi e servizi di trasporto (53,8% dei rispondenti), spese per la salute (49%), spese legate alla casa (53,7%), abbigliamento e calzature (41,2%).
È intanto ufficialmente partita la carta «Dedicata a te», finanziata dalla legge di Bilancio 2023 per aiutare le famiglie con Isee fino a 15mila euro a far fronte al caro vita. Dopo la distribuzione iniziata a luglio dai Comuni, i beneficiari hanno avuto tempo fino al 15 settembre per attivare la carta, effettuando un pagamento. Con un finanziamento di 500 milioni di euro, la carta prepagata dà diritto a un contributo una tantum di 382,50 euro destinato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Ne sono state distribuite circa 1,2 milioni.