Home Economia&Imprese Finint parla francese e punta a gestire l’aeroporto di Beauvais

Finint parla francese e punta a gestire l’aeroporto di Beauvais

Il gruppo del Triveneto punta a gestire quello che è il decimo aeroporto di Francia, ma che ha maggiori margini di crescita



aeroporto Parigi
ENRICO MARCHI SAVE

L’imprenditore del Nord Est Enrico Marchi che guida il gruppo Finint, che controlla gli aeroporti del gruppo Save, è in gara per la gestione dell’aeroporto di Parigi Beauvais. Al decimo posto per numero di passeggere in tutta la Francia, ha dimostrato di avere possibilità di sviluppo interessanti. In Francia è l’unico a superare i livelli di traffico che aveva prima della pandemia. La crescita rispetto al 2019 è stata del 15,6%, grazie al traino delle compagnie low cost.

A guidare Save, la società attraverso la quale Finint partecipa, è l’amministratore delegato Monica Scarpa, che ha come obiettivo quello di convincere il concessionario Smabt che l’offerta è conveniente.

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Quali sono i concorrenti alla gestione

L’offerta del gruppo italiano dovrà essere confrontata assieme a quelle di Vinci airports, il consorzio Nge assieme alla Camera di commercio e industria Hauts de France e Transdev che sono i gestori uscenti, assieme a un altro consorzio composto da Egis airport group. La concessione è di 30 anni e interessa la gestione, la manutenzione e lo sviluppo dello scalo di 230 ettari, composto da  due piste, 12 parcheggi per aeromobili e due terminal multifunzionali.

Chi è Enrico Marchi, l’uomo che vuole l’aeroporto di Parigi 

Enrico Marchi è un uomo d’affari in ascesa nel Nord Est, pur essendo attivo ormai da diversi anni. A capo di Banca Finint, gruppo bancario da 350 dipendenti è membro della giunta di Assonime, l’associazione fra le Società per Azioni, oltre che consigliere di amministrazione di varie società. È stato inoltre vice presidente della Banca Antonveneta e Vice Presidente di Assaeroporti. Ha anche ricoperto cariche all’interno di Pubbliche Amministrazioni. Negli ultimi mesi il suo nome è stato accostato anche all’acquisto dei quotidiano del Triveneto del gruppo Gedi.