Il governo aumenterà la spesa di 3 milioni di euro nel 2024 e di 5 milioni nel 2025 per i contratti dei dipendenti del pubblico, che sono tra i lavoratori in sciopero il 17 novembre (i medici il 5 dicembre). Si sta parlando di quasi 4 milioni di lavoratori che hanno in media più di 40 anni e sono per l’82,7% del totale con un contratto a tempo indeterminato. A dirlo sono i dati che sono stati pubblicati proprio oggi dal’Inps, nella giornata in cui i sindacati hanno risposto alla precettazione disposta dal ministro dei trasporti Matteo Salvini, in vista dello sciopero di venerdì.
Quanto guadagnano i dipendenti pubblici
Secondo i dati forniti dal principale istituto di previdenza italiano i lavoratori della pubblica amministrazione che hanno avuto almeno una giornata retribuita nel corso del 2022 sono 3.705.329, con una retribuzione media di 34.153 euro e una media di 278 giornate retribuite. Se prendiamo, però, soltanto i contratti a tempo indeterminato la retribuzione si aggira attorno ai 38 mila euro e le giornate lavorative medie diventano 299. Il settore che assorbe più lavoratori è la scuola con 39,7%, seguita dal Servizio Sanitario con il 20%, dalle Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) con il 15,2% e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco con il 14%. Il 77,9% dei lavoratori pubblici ha un’età uguale o maggiore di 40 anni. Nel complesso, le lavoratrici superano i maschi con un’incidenza di oltre il 60% in tutte le classi di età, tranne in quelle fino a 19 anni e 20-24 anni, nelle quali la distribuzione per genere è quasi paritaria (rispettivamente, 58% e 53% i maschi, 42% e 47% le femmine).
Tra i dipendenti pubblici è forte il gender gap
Nel pubblico impiego ci sono più donne che lavorano, ma forti sono anche le differenze salariali. Lo stipendio in modo particolare, aumenta al crescere dell’età fino a stabilizzarsi dai 55 anni in poi ed costantemente più alta per il genere maschile (40.157 euro contro 30.262 euro per le donne nel totale). Nel 2022, il 23,9% dei dipendenti pubblici lavora nelle regioni nel Centro; seguono le regioni del Nordovest con il 22,8%, il Sud con il 21,8%, il Nord-est con il 20% e le Isole con l’11,4%. Le retribuzioni medie nel 2022 presentano i valori più bassi nelle due ripartizioni del Nord: rispettivamente 33.025 euro nel Nord-ovest e 33.000 nel Nord-est. Il valore più alto si registra al Centro, con 35.804 euro.
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