Fatta la legge, trovato l’inganno. E se la legge è fatta male, l’inganno cresce: è il caso dei bonus edilizi, per i quali la Guardia di Finanza ha sequestrato 7,5 miliardi di euro equamente divisi tra crediti fiscali illecitamente intascati (3,7 miliardi) e profitti illecitamente guadagnati (3,8) – la cifra, come riportato da Repubblica, riguarda le truffe dei crediti di imposta legati, principalmente, ai bonus edilizi. Numeri da capogiro che emergono dalla relazione che la Fiamme gialle hanno depositato la scorsa settimana al Senato. Le norme introdotte dal governo Draghi, che hanno imposto che le spese fossero vidimate da un tecnico e soprattutto hanno limitato la vendita dei crediti, hanno avuto un effetto deterrente ma tardivo.
Bonus edilizi, truffe: il bonus facciate non aveva controlli
«Le attività investigative — si legge nell’informativa — hanno messo in luce grandi rischi di frode e di riciclaggio derivanti dalla circolazione illimitata e non adeguatamente presidiata dei crediti d’imposta. Questo è avvenuto soprattutto con riferimento a quelle agevolazioni (ad esempio il “bonus facciate”) per le quali, in origine non esistevano particolari limitazioni in ordine all’ammontare delle spese ammissibili ovvero alla congruità dei prezzi praticati e non era necessario acquisire uno specifico set documentale».
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Lavori mai avviati e cessioni dei crediti a catena, le truffe nei bonus edilizi
Qualche esempio: «Lavori edilizi mai avviati; crediti oggetto di cessioni “a catena” che coinvolgono imprese con la medesima sede con gli stessi legali rappresentanti, costituite in un breve arco temporale, che hanno ripreso ad operare dopo un periodo di inattività o che da poco si sono formalmente “riconvertite” all’edilizia, i cui soci o amministratori sono nullatenenti, irreperibili o gravati da precedenti penali”. E ancora: «Immobili sui quali sarebbero stati eseguiti gli interventi agevolati non riconducibili ai beneficiari originari delle detrazioni; lavori edilizi incompatibili con le dimensioni imprenditoriali dei soggetti».
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Bonus edilizi, le truffe dei nullatenenti con milioni di euro di crediti nel cassetto fiscale
La Gdf si è spesso trovata al cospetto di nullatenenti con milioni di euro di crediti nel cassetto fiscale. «Ci capita spesso di imbatterci in lavori non effettuati a fronte di documenti che invece attestano il contrario. Questo perché prima per il superbonus e, successivamente, anche per gli altri bonus cedibili a terzi, il legislatore ha imposto l’intervento di figure professionali per certificare il beneficio. Ma se questa “diga” non funziona correttamente, si crea una crepa al suo interno che permette al flusso dei crediti falsi di arrivare a valle della filiera dei cessionari, che li compenseranno con debiti veri. Si tratta di un rischio concreto, che abbiamo già sperimentato sul campo».