Ben Herbster diceva: “Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare” e Martin Luther King: “Il potere è la capacità di raggiungere degli scopi. Il potere è la capacità di effettuare dei cambiamenti”.
In questo tredicesimo libro Giorgio Nadali raccoglie pensieri di performance coaching e articoli che ha scritto per importanti Testate giornalistiche nazionali, con molti spunti di riflessione per migliorare se stessi. Il tema è la crescita personale con esempi di chi, partendo da zero, ha raggiunto risultati umani, professionali ed economici altissimi. Come hanno fatto? Non si sono accontentati. Il progresso nasce sempre dal non accontentarsi. Non significa avidità o ingratitudine, ma desiderio di sfidare se stessi per realizzare i propri sogni. E’ possibile! Molti ci sono riusciti perché non si sono accontentati di quello che erano e di ciò che avevano. Con la loro scelta coraggiosa hanno fatto un grande servizio a loro stessi e alla società. Anche tu puoi! Basta volerlo veramente.
“Lo spreco della vita si trova nell’amore che non si è saputo dare, nel potere che non si è saputo utilizzare, nell’egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità”. (Oscar Wilde). Accontentarsi è facile. Non richiede sforzi. La cultura minimalista e una visione religiosa distorta ci hanno insegnato a volare basso e che l’ambizione è qualcosa di diabolico, carica di superbia e arroganza. Lo zoccolo duro della nostra società è convinto che che per vivere felici, o meglio – per sopravvivere – è essenziale accontentarsi di quello che si ha e di ciò che si è. Perché aspirare ad altro? La zona di comfort è diventata così comoda che uscirne vorrebbe dire esporsi alle intemperie di un mondo competitivo. E allora ben venga una tranquilla e comoda mediocrità infarcita di convinzioni limitanti che la sostengono ogni giorno. “Non posso”, “non so”, “non conosco”, “ormai”, “sono fatto così”, “chi ha successo e soldi è disonesto”, “i soldi sono lo sterco del diavolo”, “non toccare i soldi che sono sporchi”, “non ho studiato”, “ho una famiglia da mantenere”, “sono contento così”, “ho tutto quello che voglio”… Essere mediocri è un “crimine”, se hai le capacità per essere (e avere) di più per il bene di tutti. La maggioranza ha queste capacità, ma non ne è affatto convinta. Eppure il vero peccato sta nel nascondere e non fare fruttare il proprio talento.