Alla fine la frenata dell’economia è arrivata. «Il segnale di un rallentamento c’è stato, siamo entrati in un clima stagflattivo, cioè aumenta la percezione della stagflazione, il pericoloso mix di inflazione che sale e crescita che scende» commenta Antonio Cesarano Chief global strategist di Intermonte. I dati sul Pil tendenzialmente indicano l’inizio di un generalizzato rallentamento economico, anche e se la situazione cambia da paese e paese. Il dato più brutto è quello Usa, con una contrazione a sorpresa dell’1,4% del Pil nel primo trimestre, a fronte di un atteso +1,1%. Anche se lì la situazione è recuperabile, perché i consumi degli americani hanno tenuto bene e il calo è fondamentalmente legato a una bilancia commerciale negativa. L’Europa ha subito un ridimensionamento, con un Pil che è salito solo dello 0,2%, nei primi tre mesi dell’anno, anche se si tratta solo di dati preliminari e dunque soggetti a cambiamenti. A deludere di più e’ stato soprattutto il Pil francese, che ha registrato uno stallo, l’Italia si e’ confermata il Paese più a rischio, essendo arretrata dello 0,2% e si e’ salvata la locomotiva tedesca che ha evitato la recessione. Nei primi tre mesi dell’anno, la Germania è cresciuta appena dello 0,2%, meglio delle previsioni ferme a 0,1%. Sul fronte inflazione ad aprile l’Europa passa da +7,4% a 7,5%, cioè rimane sostanzialmente stabile, ma è sempre a rischio, anche perché è salito l’indice del prezzi “core”, passati al 3,5%, per l’aumento, soprattutto in Germania, della componente servizi, quella più collegata alla ristorazione e ai viaggi. «Secondo me – spiega Cesarano – dipende soprattutto dalla guerra. La gente ha paura e tende a “cogliere l’attimo”, investe meno e cerca di distrarsi di più, concentrandosi sul presente. Si è accorciato l’orizzonte ed è difficile dire quanto durerà».
In attesa della riunione della Fed di questa settimana
Dopodomani è prevista la riunione della Fed. L’attesa è per un rialzo di mezzo punto dei tassi di interesse, come accaduto un mese fa, in un periodo nel quale frena l’economia. Usa la Fed ha alzato i tassi di interesse. Usa la Fed alza i tassi di interesse ma siamo solo agli inizi. https://www.economymagazine.it/usa-la-fed-ha-alzato-i-tassi-dinteresse-ma-siamo-solo-agli-inizi/ In questa riunione non verranno aggiornate le stime di crescita e i dots, le previsioni sui prossimi rialzi, che ci saranno a giugno. «L’attesa più forte – spiega Cesarano – è per la riduzione del bilancio. Si tratterà di capire meglio come intende muoversi la Fed. Ha già detto che vuole arrivare a ridurre il bilancio di 95 miliardi di dollari al mese, ma aspettiamo di capire quale sarà la decisione finale, più nel dettaglio. Inoltre parlerà Powell. La domanda più gettonata sarà: “avete iniziato a rialzare i tassi di un quarto di punto a marzo, ora maggio avete accelerato a 50 punti base. Volete continuare in forma accelerata anche a giugno e luglio?”. Queste saranno le cose fondamentali».
Donald Trump irrompe di nuovo nel dibattito
«L’inflazione non è colpa di Vladimir Putin. Biden ha creato la peggiore inflazione, e vedrete che crescerà ancora molto, abituatevi». Lo ha detto l’ex presidente Usa, Donald Trump, rivolgendosi ai suoi supporter, che stanno affollando l’area di Greenwood, in Nebraska. «A qualcuno dispiace se lo chiamo “virus Cina?”» ha aggiunto Trump, il quale ha sostenuto che «l”America aveva la migliore economia di sempre prima del Covid». Trump, che fiuta aria di campagna elettorale, ha accusato il presidente Joe Biden di aver “provocato danni con l’obbligo di mascherina”. «Ha trasformato la stabilità in anarchia – ha detto – la prosperità in povertà, la sicurezza in catastrofe. A parte quello, ha fatto un buon lavoro». Trump ha poi dichiarato che “l’indice di povertà” è ai massimi livelli, e detto che «milioni di americani non sono più tornati al lavoro dopo il Covid e dopo che gli stipendi sono crollati».