Svelata la Top10 dell’Integrated Governance Index 2021. A guidare la graduatoria sono Hera, in prima posizione (era al sesto posto nel 2020), seguita da Snam ed Enel (entrambe al quarto posto a pari merito lo scorso anno). Hera si conferma anche quest’anno al primo posto nell’area relativa all’integrazione degli Esg nella Finanza dell’azienda, che analizza i legami tra azienda e investitori responsabili. L’area di indagine straordinaria 2021, dedicata alla ESG Identity, ovvero alla capacità dell’azienda di valorizzare la propria identità sostenibile, vede sul podio, nell’ordine, Enel, Hera e Saipem. Ai vertici delle non quotate ci sono BNL Gruppo BNP Paribas, Crédit Agricole Italia e Cap Holding. Mentre Fiera Milano guida il podio delle società quotate extra le prime 100, davanti a Ovs e Sabaf.
L’Integrated Governance Index, giunto alla sesta edizione, è l’unico modello di analisi quantitativa del grado di integrazione dei fattori ESG nelle strategie aziendali. Sempre più, grazie alla presa di consapevolezza delle società partecipanti, l’indice si profila come un indicatore della ESG Identity dell’azienda. Coinvolge, oltre alle prime 100 società quotate, anche le società che hanno redatto la Dnf nel 2019 (paniere Consob) e le prime 50 società non quotate italiane. Il questionario è stato sottoposto, eliminando le sovrapposizioni del campione, a un totale di circa 270 aziende (per il modello e il background scientifico, vedi a questa pagina: www.esgbusiness.it/lindex/). Nel complesso, hanno preso parte al questionario circa 340 manager.
Nel 2021, è cresciuto il numero di società analizzate: 80 società hanno compilato il questionario contro le 74 del 2020 e le 61 del 2019. Hanno partecipato 62 società quotate e 18 non quotate (erano 16 lo scorso anno).
L’indice copre ormai il 60% delle società del Ftse Mib e il 50% delle prime 100 società quotate italiane.
I risultati dell’Index, le classifiche per area di indagine e le classifiche di settore sono presentati in occasione della ESG Business Conference, in programma oggi 16 giugno in via digitale. Presentata anche la quarta edizione della ricerca condotta con Assofondipensione su “I fondi pensione e l’engagement Esg”.
Martedì sera, prima della Conference, si erano registrati 750 professionisti della governance, della finanza, della compliance, della sostenibilità e del reporting.
La Conference prevede un totale di 35 relatori, la partecipazione, tra gli altri, di Consob, Cndcec, Andaf, Assonime e Assofondipensione. Sono state invitate a esporre il proprio caso aziendale 15 società. In ordine di presenza nella giornata, le aziende: Hera, Fiera Milano, Saipem, Unicredit, Snam, Cap Holding, Poste Italiane, Avio, Acea, Generali, Prysmian, Enel, Banca Generali, A2A e Unipol.
Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del gruppo Hera: «Questo riconoscimento certifica, una volta di più, la bontà della direzione intrapresa fin dalla nostra nascita. La sostenibilità è infatti pienamente integrata e trasversale alle nostre attività, e rappresenta un asset strategico a tutti gli effetti. Come esplicitato anche nel nostro Statuto, alla crescita di Hera si accompagna la generazione di valore condiviso per le comunità e i territori serviti, che rappresentano a loro volta elementi prioritari per definire le politiche finanziarie e di investimento».
Marco Alverà, amministratore delegato di Snam: «Questo riconoscimento conferma il lavoro di Snam e del suo Consiglio di Amministrazione per rendere i fattori ambientali, sociali e di governance pienamente integrati nelle strategie aziendali. Un impegno che abbiamo ulteriormente rafforzato nel corso dell’ultimo anno: l’inserimento del corporate purpose e di un maggiore equilibrio di genere nello statuto sociale, le iniziative in favore di dipendenti e comunità durante l’emergenza Covid, il target di neutralità carbonica al 2040 e l’annuncio dei 22 obiettivi ESG al 2023 sono parte di un percorso che mira al successo sostenibile di Snam nel lungo periodo nell’interesse di tutti i nostri stakeholder».
Michele Crisostomo, presidente di Enel: «Siamo particolarmente soddisfatti di ricevere un riconoscimento per l’ESG Identity, ossia la capacità di valorizzare la nostra identità sostenibile. Produciamo, distribuiamo e vendiamo energia in maniera sempre più sostenibile e inclusiva. Coinvolgiamo i nostri stakeholder perché siano sempre più consapevoli della nostra realtà e parte integrante del nostro modello di business sostenibile. Nelle fasi di cambiamento, in cui la velocità degli attori non è uniforme e si devono fronteggiare numerose e sempre nuove variabili, è nostra responsabilità perseguire una visione strategica e progettuale chiara e ampia, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite».
Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano: «Siamo onorati di essere risultati primi in una delle classifiche principali dell‘Integrated Governance Index e di essere a fianco di campioni della sostenibilità quali ENEL, HERA, SNAM e BNL. La sostenibilità è un asset strategico e trasversale del modello di business di Fiera Milano. Il piano industriale CONN.E.C.T. 2025, che abbiamo presentato al mercato nei primi mesi dell’anno, ha l’ambizione di creare valore nel medio lungo termine per gli azionisti e tutti gli altri stakeholder di riferimento del Gruppo. Siamo consapevoli dell’importanza del sistema fieristico-congressuale per il tessuto imprenditoriale e delle rilevanti ricadute in termini di contributo economico e sociale che esso genera per la città di Milano, la Lombardia e l’intero Paese».
Andrea Munari, presidente di Bnl gruppo Bnp Paribas: «Siamo particolarmente orgogliosi di ricevere questo riconoscimento che è per noi, come Banca a livello nazionale e come Gruppo nel mondo, motivo di ulteriore stimolo nell’impegno per la diffusione di una cultura della sostenibilità, convinti che sia un obiettivo comune, sempre più necessario ed urgente. La Sostenibilità è parte integrante del nostro “fare banca”, quel “positive banking” attraverso il quale puntiamo a declinare il business con la costante attenzione all’ambiente, alla società in cui operiamo e ad un’economia sostenibile. È il nostro modo per contribuire ad un futuro migliore e più equo, con un impatto positivo per noi tutti e per le nuove generazioni».
Antonella Brambilla, partner di Dentons: «Il tema della sostenibilità si sta imponendo in modo non più trascurabile a investitori, istituzioni finanziarie e aziende, chiamati ad adattarsi a nuovi modelli organizzativi e di business, anche alla luce di una crescente evoluzione regolamentare in materia. La creazione di valore nel lungo termine a beneficio di tutti gli stakeholders è il tema al centro dell’agenda di tutte le istituzioni internazionali e, quindi, componente strutturale delle strategie aziendali. Per assistere i clienti in questo cambiamento epocale, lo scorso gennaio abbiamo lanciato la business unit ‘Dentons ESG and Sustainability’, team multidisciplinare completo, con una visione internazionale, dedicato alla consulenza integrata su finanza e investimenti sostenibili, corporate governance, ambiente e transizione energetica».