Il conglomerato giapponese SoftBank ha comprato per 800 milioni di dollari la società britannica di tecnologia finanziaria Greensill. Greensill è specializzata in “supply chain finance” cioè nell’acquisto di fatture in sospeso da aziende in attesa di pagamento e imballaggio. L’azienda a corto di fondi viene pagata prima, e il denaro contante della ditta viene utilizzato per rimborsare gli obbligazionisti. Il rischio per coloro che operano sul mercato è, naturalmente, che non c’è garanzia che una fattura venga pagata al momento giusto… SoftBank ha valutato Greensill a 3,5 miliardi di dollari – più del doppio del suo valore un anno fa, quando il gruppo americano General Atlantic l’aveva acquisita. Dunque, Softbank ama l’hard tech. Il Vision Fund da 100 miliardi di dollari della SoftBank ha investito notoriamente nelle aziende tecnologiche WeWork, DoorDash e Uber. E nel Regno Unito, la SoftBank è stata alla ricerca di fintechs: a febbraio, ha investito 400 milioni di dollari nella banca digitale britannica OakNorth. E del resto, tutti vogliono la fintech, che spazia ormai su mercati enormi, dal finanziamento della supply chain (stimato in 55 trilioni di dollari) al finanziamento al consumo e ai pagamenti.