7 miliardi di euro di titoli collocati dalla Commissione europea, richieste oltre 13 volte più elevate a quota 93 miliardi: gli Eurobond decollano sui mercati, riducendo lo spread col Bund. Il debito emesso per sostenere il piano NextGenerationEu, e poi esteso al programma di assistenza macrofinanziaria per l’Ucraina, le difficoltà si sta affermando con forza. Anche se per alcuni analisti, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore il successo degli Eurobond denota anche la prudenza degli investitori istituzionali nonostante le recenti indicazioni macro favorevoli e la conseguente «euforia» sui listini. L’operazione di ieri è stata la seconda, dopo quella da 5 miliardi di gennaio, condotta sulla base di un criterio che vede la Commissione emettere «EUBond» con un unico marchio, anziché obbligazioni con etichette separate per i singoli programmi. Un cambiamento simile dovrebbe rendere titoli Ue più fungibili e liquidi, secondo il parere della Commissione.

Tassi Eurobond in forte aumento

Anche i rendimenti sono in spolvero: i bond dicembre 2029 hanno offerto un tasso lordo a scadenza del 2,92% che si colloca 54,7 punti base sopra quello del Bund tedesco e 23,6 dell’Oat francese di durata simile, mentre per i titoli novembre 2042 il tasso è del 3,26%. Sulla scadenza settennale, a inizio anno lo spread con la Germania si attestava a 70 punti base e quello con la Francia oltre quota 30. «Il fatto che la sovraperformance sia avvenuta in un contesto di mercato piuttosto volatile dimostra che gli investitori percepiscono le obbligazioni emesse dalla Commissione europea come più liquide rispetto al passato», spiegano gli analisti di UniCredit Research. Il che rimanda a una delle questioni principali legate agli Eurobond: la mancanza di un mercato secondario efficiente. Il miglioramento è probabilmente legato, come sottolinea UniCredit, all’introduzione del nuovo approccio di finanziamento unificato e alla decisione della Bce di classificare le obbligazioni targate Ue nella stessa categoria dei titoli di Stato nel proprio schema di garanzie collaterali.