Recupero crediti più agile con la piattaforma

«È difficile amministrare il credito e restare umani, ma è sbagliato pensarlo di farlo senza cuore», dice Nunzio Chiolo, e quasi si commuove: «Non dimenticherò lo sguardo di un bambino figlio di una famiglia che viveva in gravi ristrettezze, e che non aveva mai avuto un regalo vero, a Natale. Il papà aveva un piccolo stipendio e sognava un passo in avanti», racconta l’inventore di Prestitò, uno dei pionieri italiani di quella formula efficace di credito per le famiglie che è la cessione del quinto dello stipendio. «Verificai la sua richiesta, e purtroppo non aveva i requisiti per ottenere il prestito. Ebbene, non ho resistito e gli ho prestato un milione di vecchie lire senza garanzie: sulla parola. Ebbene, mi restituì tutto, a rate di 50 mila lire al mese».

Benvenuti in Conafi, la holding quotata di Nunzio Chiolo (nella foto) che – in un mercato creditizio completamente sovvertito dalla crisi – è riuscito a trovare un nuovo modo di fare il suo lavoro, quello del micro-banchiere dal volto umano – «ma non son banchiere, sia chiaro!», precisa sempre lui.

Oggi Nunzio Chiolo non eroga più finanziamenti su cessione del quinto dello stipendio (d’ora in poi, Cqs) ma fa un lavoro per certi versi ancora più importante e soprattutto decisamente più “sistemico”, nel senso che può esprimere al meglio e più vastamente le sue competenze: affianca e consiglia gli operatori creditizi e finanziari nella difficile attività di recupero crediti.

La piattaforma Iscc è progettata per scremare i crediti irrecuperabili dalle pratiche suscettibili di una lavorazione differenziale

Un compito difficile, se non arduo, soprattutto per chi voglia svolgerlo con la massima umanità possibile e cioè cercando sempre con tutto l’impegno le migliori soluzioni per contemperare i diritti di chi ha prestato e i bisogni di chi ha intascato.

«Guardandomi attorno e constatando quanti problemi vivano gli intermediari finanziari e quanto disagio in certi contesti del tutto immeritato patiscano i loro clienti – racconta a Economy Nunzio Chiolo – Così ho iniziato a chiedermi se fosse possibile mettere a disposizione del sistema le competenze che abbiamo in casa noi di Conafi». Il risultato? «Ne è scaturito un lavoro di analisi del mercato e di progettazione e sviluppo informatico. Che ha portato, passo dopo passo, alla creazione di una piattaforma digitale proprietaria, che stiamo mettendo a disposizione del sistema».

Senza nessun conflitto di interesse: «Non siamo più concorrenti, Conafi ha restituito la licenza 106 che autorizza all’erogazione del credito, ma riteniamo di essere piuttosto capaci e di aver sviluppato, trattando un milione di clienti, un’esperienza non facile da reperirsi altrove sul mercato».

La piattaforma digitale proprietaria eleborata da Conafi si chiama, in sigla, Iscc – che sta per “integrated system credit consulting” – ed è stata progettata per affiancare gli intermediari creditizi nell’opera di recupero di ogni genere di credito, ferma restando una specializzazione storica nel settore della Cqs. «Quindi possiamo affiancarci a qualsiasi banca ed a qualsiasi finanziaria», sottolinea Chiolo, «per agevolare e accelerare le loro operazioni di recupero».

Ma come funziona questo delicato processo operativo? Innanzitutto, il cliente – e già nei primissimi giorni di rilascio della piattaforma, e sul semplice innesco del passaparola, ne sono affluiti vari – invia alla Iscc un primo flusso di documentazione, per scremare a colpo d’occhio le pratiche suscettibili di una lavorazione differenziale e quelle che risaltano per la loro sostanziale irrecuperabilità: purtroppo ce ne sono, ma sono una minoranza.

A quel punto, per le pratiche suscettibili di elaborazione costruttiva, scattano una serie di verifiche incrociate sulla possibilità di identificare percorsi di rimborso e recupero sostenibili. Si acquisiscono dati ulteriori, su redditi e patrimonio, si ipotizzano riscadenziamenti, si negozia con classi creditorie diverse (dalle utilities ai fornitori) puntando sempre e comunque sulla ricomposizione “in bonis” della tensione finanziaria tra creditore e debitore. «Nelle piccole imprese e nelle famiglie italiane si celano spesso mille risorse imprevedibili»; sintetizza Chiolo, «per cui è sempre possibile cercare strumenti flessibili per far fronte ad esigenze improvvise o impreviste o sanare pendenze».

L’integrated system credit consulting è in grado di elaborare in tempo reale dati che altrimenti sarebbero poco fruibili

Il valore aggiunto della piattaforma sta nei professionisti del settore che l’hanno creata e che sono alle spalle dell’algoritmo con cui opera: 50 professionisti dello staff di Conafi, reduci da vent’anni di esperienza diretta di primo livello, che la crisi di liquidità occorsa dal 2009 in poi ha ben suggerito di concludere, con successo e piena stabilità economica, a favore appunto di un’attività consulenziale che non richiedesse più l’accesso diretto al mercato dei capitali, ma che permettesse a quello staff di esprimersi liberamente nelle sue migliori competenze.

La piattaforma Iscc ingloba al suo interno know how, tecnologia, sistemi di scoring e algoritmi relativi all’analisi e alla valutazione di fattibilità dell’erogazione e del recupero. Il suo target è ovviamente il mondo degli intermediari creditizi: «Ci rivolgiamo – spiega Chiolo – a banche, società di gestione, recupero crediti e studi legali che hanno ricevuto l’incarico di recupero da parte dei soggetti creditori nei confronti della clientela retail (dipendenti statali, pubblici, privati o pensionati). E possiamo intervenire sia accelerando e fluidificando la definizione di posizioni per le quali siano già stati concordati dei piani di rientro, sia casi più spinosi come la sistemazione di “non performing loans” (crediti che non rendono, in sigla inglese Npl) e di “unlikely to pay” (debiti che verosimilmente non saranno rimborsati”)».

Ma come funziona, tecnicamente, la piattaforma? Innanzitutto, l’algoritmo è stato scritto in totale compliance con la normativa vigente sulla privacy. Il partner che vi ricorre lo utilizza per effettuare una completa e oggettiva analisi del proprio portafogli clienti. Le posizioni sono valutate singolarmente. La piattaforma accoglie, mediante flusso informatico, un tracciato contenente una serie di dati e documenti e restituisce in breve tempo l’output di fattibilità. Analisti umani interagiscono con l’algoritmo per aggiungere ad esso quel know how anche relazionale di cui ovviamente una macchina non può disporre.

A valle di questa istruttoria, il Partner di Conafi può quindi contattare la propria clientela per comunicare la possibile alternativa per il risanamento del debito, evitando di intraprendere (o chiudendo, nel caso siano già in atto) le azioni stragiudiziali o giudiziali per il recupero e quindi migliorando sensibilmente le performance di recupero.

Perché tanta efficacia? Perché nell’algoritmo di scoring della Iscc è racchiuso il frutto di 30 anni di dati e informazioni integrate con il rischio credito. Il che consente alla piattaforma di avere in tempo reale dati molto meno fruibili per chiunque altro: una quotazione per le amministrazioni terze cedute (situazione pagamenti, tempistiche e modalità dei pagamenti, concentrazione posizioni in essere, etc); una quotazione per le compagnie di assicurazioni (criteri assuntivi e tariffe sempre aggiornate, limitazione rischio di concentrazione, etc); una quotazione per i clienti (situazione lavorativa, variazione attività lavorativa, morosità, etc).

D’altronde, è questo il patrimonio di Conafi, holding di partecipazioni quotata in Borsa (Mta) dal 1988, con 23,3 milioni di euro di patrimonio netto, una posizione finanziaria attiva per 18,2, 30 anni di esperienza nella Cqs, 2,5 miliardi erogati con un rischio di credito irrisorio (0,25%) d un milione di clienti. E in più, oltre cento convenzioni consolidate con primarie istituzioni economiche e associative nazionali: dall’Enpam all’Aeronautica Militare alla Capitaneria di Porto all’Anc.