Gli Accordi di Programma rappresentano una particolare forma d’incentivazione rientrante all’interno della più ampia normativa che disciplina i Contratti di Sviluppo dai quali differiscono per alcuni tratti salienti.
Infatti un Accordo di Programma può essere attivato tramite una procedura complessa e articolata attraverso la sottoscrizione di Ministero, Invitalia, Regioni, enti pubblici e imprese, ma esclusivamente se l’investimento nel suo insieme ha un forte impatto sulla competitività del territorio.
Il “rilevante e significativo impatto” sulla competitività del sistema produttivo, secondo il MISE sussiste se si riscontra almeno uno di questi elementi:
– considerevole impatto occupazionale
– recupero o riqualificazione di strutture dismesse
– importanti innovazioni di prodotto o di processo (coerenza con le direttrici di Industria 4.0 – presenza di un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale – obiettivi di tutela ambientale come previsti dalla normativa di riferimento)
– capacità di attrazione di investimenti esteri o forte presenza sui mercati esteri (prevalenza fatturato estero)
– localizzazione in distretti turistici e capacità di contribuire alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi.
L’Accordo di Programma può essere presentato esclusivamente dalle imprese ma è comunque obbligatorio il cofinanziamento da parte delle Regioni coinvolte nella iniziativa che quindi devono preliminarmente esprimere un parere di congruità dello stesso rispetto ai propri strumenti di programmazione e alle loro direttrici di sviluppo economico. Di solito la contribuzione delle Regioni è abbastanza residuale e non supera il 10% dell’agevolazione concessa dal MISE.
L’Accordo di Programma, attivabile su tutto il territorio nazionale, prevede agevolazioni a fondo perduto variabili a seconda della tipologia di investimenti, del dimensionamento aziendale e della localizzazione geografica, in accordo con la Carta degli Aiuti di Stato e con il Regolamento 651/2014 dell’Unione Europea.
I destinatari delle agevolazioni sono:
– l’impresa proponente, che promuove l’iniziativa imprenditoriale ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica dell’Accordo.
– le eventuali imprese aderenti, che realizzano progetti di investimento nell’ambito del suddetto Accordo
– i soggetti partecipanti agli eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione
L’Accordo di Programma può inoltre essere realizzato da più soggetti in forma congiunta attraverso un contratto di rete o altra forma partenariale.
Il Programma di sviluppo oggetto dell’Accordo può essere di tipo industriale, turistico o di tutela ambientale e può prevedere anche la realizzazione di infrastrutture di pubblico interesse, con una durata complessiva non superiore a tre anni.
Un progetto di sviluppo previsto dall’accordo di programma deve superare i 20 milioni di euro al netto dei progetti R&S
È composto da uno o più progetti di investimento e da eventuali progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro.
L’Accordo di Programma prevede una dimensione minima del Programma di Sviluppo che non può essere inferiore a venti milioni di euro, al netto di eventuali progetti di R&S, con l’impresa proponente che deve necessariamente prevedere un investimento di almeno dieci milioni di euro.
Da quanto fino ad ora esposto, si capisce come questa tipologia di incentivo presupponga, sia nella fase di predisposizione dell’istanza che successivamente di gestione e monitoraggio dei piani d’investimento, un supporto professionale e tecnico molto continuativo e specialistico. Di solito il team che affianca il partenariato industriale è composto da professionalità differenti e integrate con competenze economiche, finanziarie, gestionali, organizzative, ingegneristiche ecc.
Nel mese di ottobre, dopo quasi due anni di lavoro il nostro team di progetto, da me coordinato, ha portato a sottoscrizione il più grande Accordo di Programma per la tutela ambientale mai presentato in Italia.
CLIP, questo è l’acronimo dell’Accordo, è stato promosso da sette aziende, con Fater SpA capofila (joint venture Gruppo Angelini e Procter & Gamble), che congiuntamente, nel comparto dell’igiene della persona, rappresentano con oltre tre miliardi di volume d’affari annuo e più di tremila occupati uno dei più importanti distretti mondiali del settore.
Le aziende sottoscrittrici di CLIP coprono l’intera filiera dei prodotti assorbenti, dalla produzione di materie prime con Pantex International SpA ed Texol Srl, alla progettazione e realizzazione di linee di produzione con la Fameccanica Data SpA e la CCS SpA, fino ai prodotti finali con appunto la Fater Spa, Eurofil Srl ed Ontex Srl. L’Accordo di Programma CLIP prevede oltre 109 milioni di investimenti finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e le emissioni di gas, all’efficientamento energetico dei processi produttivi e alla riduzione dei rifiuti.
il “cuore” del programma di sviluppo è il Centro di Valorizzazione dei Materiali, il primo impianto, tutto con tecnologia made in Italy, che, grazie ad oltre 130 brevetti, può riciclare oltre diecimila tonnellate all’anno di scarti di lavorazione, producendo come materie prime-seconde, cellulosa, plastica e superassorbente. L’impianto, a servizio dell’intera filiera, ha l’obiettivo di ridurre di oltre il 70% l’impatto ambientale del distretto.
CLIP a seguito della valutazione positiva di Invitalia e del cofinanziamento della Regione Abruzzo per 1,7 milioni di euro, è stato finanziato dal MISE che riconoscendo circa 53 milioni di euro di investimenti agevolabili ha complessivamente assegnato alle imprese sottoscrittrici un contributo a fondo perduto di circa 19 milioni di euro. L’Accordo di Programma CLIP rappresenta, per la prima volta in Italia, l’attuazione concreta dei principi della Strategia Europea per la plastica nell’economia circolare che Commissione Europea ha approvato a gennaio 2018.