di Angelo Curiosi
L’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari pur mantenendo costante l’impegno nel nostro Paese, nella consapevolezza che l’economia attuale deve essere “glocal”, sta investendo molte energie nel rinsaldare e allargare i rapporti con il resto della cooperazione mondiale. È nella dimensione internazionale che Assopopolari ha deciso di proiettare le Banche Popolari italiane. Ne parliamo con il Segretario Generale Giuseppe De Lucia Lumeno.
Le Banche Popolari italiane rafforzano rapporti e prospettive in chiave internazionale. Come mai?
Le Banche Popolari italiane sono da sempre protagoniste della cooperazione internazionale. Una realtà che conta oltre 230 mila istituti, 524 milioni soci e 820 milioni clienti; 9.700 miliardi di euro di raccolta e 7.700 miliardi di impieghi, pari rispettivamente al 13% e al 8% del Pil mondiale. Numeri che esprimono lo stato di salute e la popolarità di un modo di fare banca diffuso che continua ad assicurare lo sviluppo economico di intere aree.
Alla crisi della globalizzazione rispondete intensificando la dimensione internazionale.
Abbiamo avviato progetti di lavoro con realtà analoghe alla nostra per promuovere e migliorare la conoscenza reciproca e per portare a termine interventi comuni attraverso partnership con la cooperazione asiatica e non solo. In quest’ottica vanno letti i protocolli di lavoro sottoscritti con l’Association of Asian Confederation of Credit Unions (Aaccu) e, in Africa, con la Malawi Union of Savings and Credit Co-operatives (Muscco) e la Co-operative Bank del Kenya. Nei prossimi giorni si aggiungeranno altre istituzioni africane mentre sono già pronti accordi anche con importanti realtà europee.
Quanto pesano queste realtà nelle economie dei rispettivi continenti?
L’Association of Asian Confederation of Credit Unions (Aaaccu) rappresenta 23 Paesi, 50 milioni di soci, 33 mila Credit Unions e un totale attivo di quasi 500 miliardi di dollari; vi fanno parte 16 organizzazioni effettive, 12 affiliate nonché 195 “supporter”, per un totale di 223 realtà sparse nell’intero continente asiatico. In Africa la Muscco è una associazione giovane che conta già 41 istituti cooperativi e quasi 200.000 soci; fornisce supporto tecnico, legale e formazione del management. La Co-operative Bank del Kenya, con oltre 7 milioni di depositanti e più di 5 miliardi di dollari di attivo, è una delle principali realtà bancarie che opera in un’area economica tra le più importanti dell’Africa orientale.
Quali elementi accomunano le banche italiane con queste realtà geograficamente così lontane?
Attenzione alla sostenibilità, alle politiche di sviluppo diffuso, partecipato e inclusivo cominciando dal sostegno alle Pmi. Con le partnership sottoscritte si amplia l’attività di rappresentanza dell’Associazione fatta di legami con realtà bancarie ispirate agli stessi principi e valori per promuovere concretamente quella sostenibilità finanziaria oggi al primo posto nell’agenda di ogni Paese e che merita una risposta coerente e concreta in una prospettiva di lungo termine.
Il Credito Popolare italiano si proietta nella globalizzazione?
Non da oggi. Nella scorsa primavera abbiamo tenuto un convegno sulla cooperazione bancaria internazionale con le relazioni introduttive di due dei massimi esperti su questo tema, il prof. Giulio Sapelli e il Prof. Giovanni Ferri che hanno fatto seguito agli interventi della Presidente della Commissione parlamentare sulle Banche, On. Carla Ruocco, e ai numerosi rappresentanti istituzionali e politici. Il successo del convegno è testimoniato dai tanti interventi da remoto di esponenti della Cooperazione del Nord e Sud America, dell’Asia e dell’Africa.
I tempi sono complessi. Dopo quella pandemica, quella energetica e bellica: le crisi si susseguono.
È nella storia della cooperazione e delle banche popolari la sfida di superare le difficoltà trasformandole in opportunità. Il convegno e gli accordi con il sistema bancario asiatico e africano rappresentano occasioni importanti di confronto, ampio e aperto, per progettare il futuro partendo dalle diverse esperienze maturate. Un lavoro che ha bisogno dei sui tempi e che rientra nelle modalità di operare e nella storia del Credito popolare. Il successo di questa attività internazionale ci sta dando ragione.
Un rilancio su scala globale della cooperazione bancaria. È questa la dimensione del futuro?
Da oltre un ventennio l’economia globalizzata, oggi colpita da una crisi profonda e cronica, impone che l’analisi delle prospettive future avvenga su una dimensione di pari livello. La cooperazione bancaria da sempre opera su un piano globale come testimonia la sua diffusione nel mondo. Una realtà in espansione con la missione di coniugare l’innovazione alla persona che deve restare al centro di ogni scelta. L’Italia in questa dimensione internazionale, che può e deve rafforzarsi, è riconosciuta proprio grazie alle relazioni e alle collaborazioni sempre più fitte con le organizzazioni dei diversi Paesi.
I problemi da affrontare nei prossimi mesi si presentano particolarmente impegnativi.
Le banche della nostra categoria stanno dando il proprio contributo attraverso il sostegno all’economia reale. Le difficoltà dell’economia mettono ancora più in risalto lo sforzo delle banche del territorio che svolgono un ruolo sociale oltreché economico. I soci delle Popolari italiane sono oltre 500 mila e i clienti quasi 7 milioni. Numeri che confermano la solidità del legame con i territori, prezioso salvagente per tante imprese che altrimenti non sopravviverebbero. Su 107 province, le Popolari hanno una quota di mercato, in termini di sportelli, superiore al 25% in 27, 12 al nord e 15 al centro-sud a testimonianza di una presenza ampia e diffusa su tutto il territorio. Il 55% degli impieghi si concentra al nord e il 45% al sud. Nel 2021, i flussi di nuovi finanziamenti alle Pmi sono stati pari a 36 miliardi di euro e quelli alle famiglie, per i mutui, a 15 miliardi di euro. In quasi 400 comuni italiani le Popolari sono l’unico riferimento creditizio e, nelle regioni meridionali, sono praticamente le uniche che continuano a mantenervi la propria sede legale oltre che una presenza capillare con quasi 1.000 sportelli.
Cooperazione e solidarietà nella nuova sfida per la sostenibilità.
La cooperazione connessa da sempre all’economia reale, giocherà un ruolo essenziale sul tema della sostenibilità. Le dimensioni ‘umane’ delle nostre banche e di chi vi opera che ogni giorno è a stretto contatto con la propria clientela, con i propri soci, con le istituzioni locali, insomma, con il proprio territorio, lo rendono possibile. In Italia, le Banche popolari e del territorio, sono pronte a svolgere, anche attraverso l’Associazione, un ruolo da protagoniste di stimolo e coordinamento. Un mondo ecologicamente e socialmente più sostenibile è possibile. La sfida per realizzarlo è aperta ed è su scala mondiale. Le Popolari sono pronte alla sfida.