La risposta dell'Inps dopo 2 solleciti di un Caf per il mancato invio della Naspi in Puglia

Il 16 settembre 2022 è previsto l’arrivo delle prime indennità di disoccupazione Naspi relative al prossimo mese. Si tratta della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego erogata dall’Inps a partire dal 2015, introdotta in sostituzione della vecchia Aspi.

Tuttavia, molti lavoratori stagionali ex operatori scolastici (insegnanti e personale Ata) con contratto a tempo determinato, scaduto a giugno 2022, ossia a fine anno scolastico, non hanno ancora ricevuto la Naspi richiesta entro i primissimi giorni di luglio. Siamo al 25 agosto, sono passati quasi 2 mesi, ma non hanno ancora ricevuto la prima mensilità, attraversando il periodo di ferragosto in evidente difficoltà.

Le domande sono state inviate dai vari patronati e Caf e, nonostante i solleciti, non è stato accreditato il bonifico di migliaia di lavoratori ora disoccupati. Madri e padri di famiglia alle prese con gli aumenti delle bollette, magari con figli o mutui, che non si sono potuti concedere nemmeno una pizza o una piccola vacanza. Un’estate complicata per loro, resa difficile dalla burocrazia lenta.

 

Naspi: la risposta dell’Inps a un Caf in Puglia

Dopo 2 solleciti di un Caf in Puglia, l’Inps ha inviato una comunicazione che siamo riusciti a reperire e che vi mostriamo qui, in esclusiva su Economy Magazine.

“È in corso il picco annuale delle domande NASpI collegate alla fine dell’anno scolastico concomitante sia con la campagna DS AGR che con la pausa estiva. Per quanto riguarda le domande NASpI lettere P-Z il flusso di di lavoro attualmente è intorno al 03/07/2022. Cordiali saluti”.

Questo il messaggio di (non) risposta di una sede pugliese dell’Inps, senza una chiara data entro cui sarà inviato il primo assegno. A molti lavoratori inferociti e rimasti senza alcun sostegno, questa appare come una palese negazione di un diritto dei contribuenti.

L’Inps lamenta di operare in sottorganico e giustifica l’accaduto per via delle numerose domande arrivate. Molti dipendenti Inps sono andati in ferie mentre le pratiche erano in lavorazione. Giustamente e meritatamente. I dirigenti Inps, ben pagati, avrebbero dovuto gestire l’emergenza e la mole di richieste inviate. Sono superpagati per questo.

A tanti lavoratori disoccupati e contribuenti le ferie, invece, sono state rovinate.