Chissà come avrebbe commentato il leggendario Gordon Gekko, protagonista di Wall Street, film diretto da Oliver Stone e già divenuto di culto fin della sua uscita nei cinema nel lontano 1986, a vedere che con pochi click e una piattaforma digitale si può chiedere (e ottenere) un milione di euro senza sforzo. Si chiama CresciPmi ed è il portale di Mediocredito Centrale – la banca pubblica controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso Invitalia e guidata dall’a.d. Bernardo Mattarella – che consente di accedere online ad un finanziamento per liquidità e investimento, lasciando la possibilità all’imprenditore di monitorare lo stato nella propria area personale. Il finanziamento, con una durata massima di 6 anni, può arrivare fino a 1 milione di euro per le piccole imprese con almeno tre bilanci approvati e fino a 500 mila euro per le startup innovative. Iniziare è facile, basta registrarsi al portale dedicato e seguire la procedura. 

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Tra le prime a cogliere questa opportunità è stata Graffiti for Smart City, startup pugliese fondata da Salvatore Pepe, che ha beneficiato di un finanziamento di 500mila euro attraverso la procedura tutta on line di CresciPmi. La piccola impresa, ubicata in Puglia e Basilicata, produce smart wall composti da tessere in bioresina. Si tratta di grandi murales digitali progettati per decorare gli ambienti urbani e, allo stesso tempo, grazie a un collegamento con una centralina IoT (internet of Things), a funzionare come un hotspot Wi-Fi, compatibile con la tecnologia 5G, in grado di fornire informazioni turistiche e di pubblica utilità, servizi in realtà aumentata e virtuale. A dicembre dello scorso anno è stato inaugurato uno degli ultimi smart wall nella stazione metro Garbatella di Roma, mentre sono in corso i lavori in tre piazze di Bari per installare altrettanti muri digitali. Con il finanziamento erogato da Mediocredito centrale e garantito dal Fondo di garanzia per le pmi, Graffiti for Smart City ha acquisito un nuovo capannone dove sta avviando un progetto nell’ambito dell’edilizia green attraverso la produzione di nuovi materiali. Si tratta di un nuovo tipo di mosaico, in bioresina, adatto per rivestimenti interni ed esterni, leggero e durevole, oltre che resistente agli agenti atmosferici, e lo “stufo”, un nuovo materiale da costruzione inventato dall’azienda, composto da polvere di argilla legata alla resina, che verrà lavorato da stampanti 3D per realizzare inserti edilizi. «Partendo dalla consapevolezza che il digitale aveva già trasformato il mondo dell’arte è nata l’idea di ripensare anche la street art»,  afferma Salvatore Pepe, fondatore di Graffiti for Smart City, «coniugando un’antica tradizione, quella del mosaico e dei murales, con la tecnologia digitale che l’ha resa capace di comunicare con i devices di prossimità. Le opere d’arte non sono solo oggetti da ammirare, ma possono diventare anche una vera e propria “esperienza”, con cui interagire attraverso strumenti di realtà aumentata e di realtà virtuale. Per noi le opere d’arte possono diventare immersive, dialoganti e vive».

In questi anni, l’istituto guidato da Bernardo Mattarella ha consolidato il proprio ruolo istituzionale come uno degli attori principali per la crescita della competitività del Paese. L’ambiziosa mission di Mcc è di realizzare e integrare le politiche pubbliche a sostegno del sistema produttivo con il finanziamento delle Pmi sul territorio nazionale, ma dedicando uno sguardo particolare al Mezzogiorno.

E a cogliere le opportunità messe in campo da Mediocredito anche Icoolhunt, piccola impresa fondata dai fratelli Luca e Alessio Morena nel 2012, nata con l’ambizioso obiettivo di innovare il settore delle previsioni di tendenze (trend forecasting) utilizzando l’intelligenza artificiale. L’azienda elabora trend con proiezione a sei mesi e aggiornamenti settimanali che, impattando sull’andamento dei mercati e sui comportamenti dei consumatori, consentono alle aziende di predisporre le loro strategie di sviluppo. Un finanziamento di 750 mila euro con copertura all’80% del Fondo di garanzia per le Pmi, gestito direttamente da Mcc, ha contribuito in modo decisivo a fornire all’impresa la liquidità necessaria per lo sviluppo della prima versione della piattaforma Nextatlas. A differenza del tradizionale approccio qualitativo che caratterizza il settore del trend forecasting, Nextatlas basa le sue previsioni sull’analisi di un grande volume di dati misurati a partire dai contenuti social postati a livello globale da più di 300 mila innovatori identificati attraverso una metodologia sviluppata internamente. Monitorando i contenuti dei social, gli algoritmi di Nextatlas possono infatti individuare chi per primo ha parlato di argomenti che sono poi diventati dei trend topic. In questo modo, piccoli indici di cambiamento possono essere individuati, analizzati e monitorati, fornendo per ogni fenomeno una ricca serie di dati, tra i quali la previsione di crescita, i target e i settori merceologici rilevanti. «Quest’anno festeggiamo 10 anni di attività e contiamo 14 dipendenti tra Torino e Londra», sottolinea Alessio Morena CoCeo di Icoolhunt. «Nel corso di questi anni abbiamo visto la nascita e l’evoluzione di moltissimi trend partendo dai più piccoli segnali di cambiamento. Siamo stati in grado di anticipare grandi temi come il metaverso, dando ai nostri clienti gli strumenti per orientarsi in un mondo soggetto a continui mutamenti e per prendere decisioni strategiche fondamentali per lo sviluppo aziendale con maggiore confidenza».

Poi c’è il caso di Bioitalia, un’azienda nata nel 1994, che ereditando una tradizione familiare iniziata nel 1950 da Giustino Di Costanzo che vendeva oli sfusi su un furgoncino per le strade del piccolo paese natio alle pendici del Vesuvio, si è trasformata in un operatore importante nel comparto degli alimenti biologici. Oggi, sotto la guida del ceo Giovanni Di Costanzo, ha conquistato importanti fette del mercato di riferimento in Italia e all’estero. Qui, l’orientamento all’innovazione non ha riguardato solo la produzione ma anche la gestione finanziaria, come testimonia l’emissione di un minibond da 1 milione di euro attraverso Garanzia Campania Bond, il programma della Regione e della società in house Sviluppo Campania che ha visto la partecipazione di Mediocredito Centrale in qualità di arranger e investitore istituzionale. Attraverso questa fonte di finanziamento alternativa al tradizionale canale bancario, Bioitalia si è proposta, tra gli altri, di sviluppare la sua penetrazione nei mercati di Canada e Usa. Uno strumento che assume un significato doppio, perché agisce sia sul lato della riconoscibilità del brand sia su quello finanziario in senso stresso. L’azienda, che un proprio stabilimento a Sarno in provincia di Salerno, è già presente in circa 40 Paesi esteri con più di 20 categorie di prodotti biologici commercializzati: pasta, prodotti da forno, bevande, salse pronte, conserve, condimenti, legumi e cereali. Il percorso di costante sviluppo e l’attenzione alle fasi di Ricerca e Sviluppo hanno portato l’azienda, da oltre dieci anni, a collaborare con l’Università di Napoli Federico II, dando vita a studi su nuove tecnologie come gli ultrasuoni (utilizzati per gli infusi) e sul recupero di antiche varietà di coltivazioni in via di “estinzione” da cui sono nati nuovi prodotti. «Mi sono interessato ai minibond quando questo strumento era ancora poco noto, proprio perché lo ritenevo un’alternativa molto valida ai canali di finanziamento tradizionali», commenta Giovanni Di Costanzo, ceo di Bioitalia. «Anche i nostri partner bancari hanno valutato positivamente questo strumento, tanto da conferirci un premio di rating. Alla fine di questo percorso, posso dire che è stata un’esperienza vincente che ci ha aiutato ad acquisire nella pratica competenze che l’azienda aveva solo sulla carta».

Tre belle storie italiane. Di crescita e lavoro. Di coraggio e ambizione. Ma, anche, la prova schiacciante della necessità di allargare il ruolo delle istituzioni finanziarie pubbliche.