Sono tutti green col fotovoltaico degli altri. Perché quando si parla di grandi impianti, scatta la sindrome Nimby: not in my back yard, non nel mio cortile. Tra pregiudizi duri a morire (come quello che vede il fotovoltaico nemico dell’agricoltura), vincoli paesaggistici spesso superati e comitati di zona pronti a dire “no” a qualunque iniziativa, il solare in Italia è al palo. «Al di là delle dichiarazioni ufficiali, la politica ci sente ben poco», conferma a Economy Valerio Natalizia, amministratore delegato di Sma Italia, dal 2005 leader di mercato nei segmenti residenziale, industriale, commerciale e nell’offerta di soluzioni integrate per la gestione intelligente dell’energia. La filiale italiana è parte del gruppo Sma Solar Technology, leader a livello mondiale nel campo degli inverter fotovoltaici, dei sistemi energetici integrati e dei relativi sistemi di accumulo. «Al di là del Piano energia e clima approvato sulla carta, i dati parlano chiaro: in Italia si fa ancora molto poco, nonostante abbiamo valori di irraggiamento solare tra i migliori. Anche il 2020 si chiude al di sotto del GigaWatt di nuova potenza installata, quando ci sono Paesi che vanno ben oltre: 4,8 GW in Germania, 2,8 nei Paesi Bassi, 2,6 GW in Spagna, 2,2 GW in Polonia… e noi rimaniamo fermi a 800 MW, volume identico a quello del 2019. Sono valori troppo bassi che non permetteranno di raggiungere gli obiettivi». 

Nuova operatività ristori Emilia-Romagna: banner 1000x600

Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Una famiglia di 4 persone con una casa di 140 metri quadrati e un’auto elettrica grazie al fotovoltaico risparmia più di 2.500 euro l’anno

E quindi cosa si può fare?

Bisogna spingere il fotovoltaico in tutti i settori: residenziale, commerciale e grandi impianti a terra. Dovremmo cercare di copiare le cose buone migliorandole, invece vedo uno sforzo nel trovare meccanismi anche nuovi, ma pieni di ostacoli, con una burocrazia intrinseca che non facilita l’installazione.  

Ma c’è il superbonus.

È vero, però il processo per eseguire tutto l’iter, dall’audit iniziale all’installazione finale, è complesso. Molti a parole lo dichiarano interessante, ma poi guardano le carte e scoprono quanto è complicato. Serve una procedura di semplificazione reale che riguardi l’installazione di impianti fotovoltaici nelle varie taglie. Questo perché parliamo di una tecnologia consolidata: ci sono impianti che funzionano da più di vent’anni, non è nulla di nuovo né di complicato. Se si vuole aiutare il cittadino con il meccanismo delle detrazioni fiscali a fare da volano per l’economia, questo dev’essere fatto semplificando, non complicando la vita di privati e operatori.

Gli operatori, appunto. Sul tema dei grandi impianti non ci siamo mossi di un millimetro. Perché?

Non è possibile che nel 2020 abbiamo ancora il veto a livello regionale che mette in difficoltà l’investimento. E non è solo la Regione che può dire di no: spesso si creano comitati locali che dicono “no” al fotovoltaico perché “inquina” e non è vero. Influenzano la politica locale, che nel dubbio blocca. Per avere l’autorizzazione su un impianto di grossa taglia passano un anno e mezzo o due. Non è tollerabile: se è vero che il Paese vuole andare in questa direzione investendo su rinnovabili e trasporto elettrico, servono grandi impianti, ma ci sono troppi fattori di incertezza.

In compenso la maggior parte degli impianti large scale in Italia è stata realizzata da voi.

Oltre a Montalto di Castro, area all’interno della quale abbiamo installato negli anni impianti con una potenza complessiva di oltre 200 MWp, ne abbiamo realizzati negli ultimi due anni uno da 86MW in Puglia, uno da 63 MW nel Lazio e altri tre in Sardegna per una potenza complessiva superiore ai 130MW. Ma non è nulla in confronto a quello che si potrebbe realizzare in Italia.

Sma Italia sta partecipando a due progetti pilota di comunità energetiche in cui l’energia viene condivisa tra più soggetti

Le associazioni di categoria possono però spingere su questo fronte.

Guardi, sono stato per tre anni presidente del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (Gifi), ho fondato, insieme ad altri operatori, Italia Solare, la principale associazione del fotovoltaico, ed alcune delle discussioni   che si facevano dieci anni fa sono le stesse di oggi. 

Non è un buon segnale.

Siamo ancora fermi ai falsi miti come quello che vede il fotovoltaico andare a “mangiare” i terreni agricoli. In realtà parliamo di cifre ridicole, eppure per i grandi impianti in Germania lo Stato spinge anche sull’agrifotovoltaico.

Per fortuna ci sono i privati.

È vero. A seguito dell’approvazione del superbonus siamo stati inondati di richieste da parte di clienti privati, a volte frenati dagli aspetti burocratici. Quella che proponiamo è infatti una tecnologia consolidata, con costi bassissimi e alta resa. Consideri che una famiglia di 4 persone con un’abitazione di 140 m2 e un’auto elettrica, con un impianto fotovoltaico da 5,2KW incluso nella nostra soluzione Sma 110 Energy Solution e con la gestione intelligente dell’energia di Sunny Home Manager 2.0 risparmierebbe più di 2500 euro l’anno di costi energetici, passando da 3.450 euro a 718 euro l’anno.

Un bel risparmio.

Abbiamo raggiunto quest’efficienza anche grazie all’intelligenza artificiale: la soluzione Sma 110 Energy Solution, che integra all’impianto fotovoltaico pompa di calore, storage e sistema di ricarica per l’auto elettrica, comprende un algoritmo che gestisce i flussi energetici in maniera intelligente. Ad esempio, può decidere se alimentare la pompa di calore, la lavatrice o la ricarica dell’auto elettrica oppure immettere in rete l’energia autoprodotta. Può anche impostare una riserva di energia, imparando a conoscere i comportamenti dell’utente. E grazie alle previsioni meteo professionali saprà quando avrà a disposizione una certa quantità di energia e potrà, quindi, programmare la lavatrice per farla partire in concomitanza con tale disponibilità di energia. Questo, insieme ai sistemi di accumulo presenti, attenua la non programmabilità tipica delle rinnovabili. Inoltre, tale sistema è applicabile anche ai condomini.

La tecnologia del fotovoltaico è consolidata, ma c’è sempre da innovare.

Noi lo facciamo da sempre. Siamo stati tra i primissimi produttori a livello mondiale di inverter, quel dispositivo elettronico che permette di utilizzare l’energia prodotta attraverso i pannelli fotovoltaici nell’abitazione oppure di immetterla in rete. Abbiamo 1600 brevetti a livello mondiale che hanno consentito non solo di migliorare l’efficienza degli inverter, ormai arrivata al limite fisico con una conversione prossima al 99%, ma anche di rendere sempre più piccoli i componenti, in modo che siano leggeri e installabili da una sola persona. Prima c’erano inverter residenziali da 30 Kg, oggi siamo intorno ai 15. Poi c’è la digitalizzazione: con un’app monitoriamo e gestiamo l’impianto e tutte le altre tecnologie connesse, dalla lavatrice alla pompa di calore, alla mobilità elettrica. 

Meno male che c’è il superbonus.

Siamo bombardati da richieste. Abbiamo passato gli ultimi tre mesi a fare configurazioni tecniche su applicazioni soprattutto nel residenziale e crediamo che nel corso di quest’anno molti progetti diventeranno realtà, nonostante la complessità delle procedure e le incertezze. La soluzione Sma 110 Energy Solution, oltre ad avvalersi del supporto di partner tecnologici di primaria importanza prevede la cessione del credito attraverso accordi con importanti istituti di credito. Questi accordi riducono notevolmente l’incertezza che altrimenti frenerebbe una grossa parte degli investimenti. Inoltre, grazie a tali accordi, favoriamo l’incontro tra il mercato elettrico e quello termo idraulico consentendo alle aziende di assumere e investire. 

Poi ci sono anche le comunità energetiche, che consumano l’energia green autoprodotta grazie alla condivisione delle infrastrutture.

Abbiamo avuto molte belle esperienze all’estero, soprattutto in Germania. In Italia si sta partendo ora, abbiamo una normativa recentissima con le ultime linee guida del Gse in fase di lancio. Stiamo partecipando a un paio di progetti sperimentali per coinvolgere più comunità energetiche, e ne abbiamo altri sulla carta. L’obiettivo è di accumulare esperienza soprattutto dal punto di vista amministrativo con le regole nuove. Questi progetti, inoltre, dovrebbero avere anche un risvolto sociale importante. In generale, i costi di distribuzione dell’energia evitati saranno riconosciuti alle comunità per fini sociali: è una delle proposte per combattere la cosiddetta povertà energetica, pagando bollette di chi non può permetterselo. Un esempio di sostenibilità sociale oltre che ambientale. 

L’accademia per i professionisti del fotovoltaico

Lo sviluppo del fotovoltaico genererà nuovi posti di lavoro. A livello europeo si stima una crescita occupazionale del 62% nel settore grazie al Green New Deal previsto da Next generation Eu. E in Italia la progettazione, costruzione ed installazione delle opere tra il 2018 ed il 2030 genererà un’occupazione temporanea media di circa 135.000 unità di lavoro annue (Ula) dirette, indirette ed indotte.  I livelli di occupazione così previsti contribuiranno all’aumento del Pil nazionale per lo 0,5%, nettamente in linea con la media europea. Ecco perché, in questa fase, la formazione è importante più che mai. Anche in questo ambito Sma è stata l’apripista: «La Solar Academy, la nostra scuola di formazione interna, è nata in Italia nel 2006», spiega a Economy l’Amministratore Delegato di Sma Italia Valerio Natalizia, «e oggi coinvolge tremila installatori l’anno». Nel 2019 l’Italia è stata scelta come nazione pilota del gruppo per il lancio di Sma Partner Program, il primo club dedicato agli installatori, ai progettisti e ai professionisti del fotovoltaico. «Rispetto ai primi anni, in cui dovevamo fare tanta fatica per spiegare una tecnologia poco conosciuta, oggi grazie alla diffusione del fotovoltaico ci troviamo a svolgere corsi molto più tecnici per professionisti specializzati. Da un lato formiamo i professionisti del fotovoltaico su impianti di piccola e media taglia e sull’integrazione tecnologica spinta tra pompe di calore, storage, mobilità elettrica, dall’altro offriamo corsi ai progettisti per i grandi impianti. Il prossimo passaggio», continua Natalizia «saranno le piattaforme digitali per la gestione dell’energia: organizziamo corsi anche su quello. Sono situazioni che oggi vedono i primi progetti, ma nell’arco di due o tre anni prenderanno piede, quindi si tratterà di formare installatori e progettisti anche in questo campo. Abbiamo iniziato a collaborare anche con alcune delle più importanti Università italiane ed organizzato interventi in alcuni percorsi di laurea, per informare e sensibilizzare sul nuovo paradigma energetico che vede il fotovoltaico come fonte primaria. È bello vedere nelle nuove generazioni interlocutori preparati e sempre più attenti a queste tematiche».