Il Vontobel fund – clean technology presenta il suo impact report 2020. Circa il 77% degli utili delle aziende del fondo ha avuto un impatto positivo (al 30 giugno 2020). Le attività delle aziende nell’anno finanziario 2019 hanno riguardato la produzione di circa 155.000 gigawattora di energia rinnovabile, il trattamento di oltre 7 miliardi di metri cubi di acqua potabile e la raccolta, il trattamento e il riciclaggio parziale di 76 milioni di tonnellate di rifiuti. Per la prima volta, il rapporto presenta anche una stima del raggiungimento degli obiettivi ambientali definiti dalla tassonomia dell’UE da parte delle aziende in portafoglio.
L’obiettivo dell’impact investing è il miglioramento specifico e misurabile dei fattori sociali e ambientali. Attraverso la selezione delle società del fondo, Vontobel fund – clean technology (ISIN: LU0384405949) mira a influenzare positivamente gli indicatori di impatto predefiniti, generando al contempo rendimenti positivi. Questi indicatori sono strettamente basati sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, come “Industria, Innovazione e Infrastrutture”, “Città e Comunità Sostenibili”, “Agire per il Clima” e “Energia Pulita e Accessibile”. Per la seconda volta, il fondo rivela ora come le attività delle aziende presenti in portafoglio abbiano influenzato ogni indicatore di impatto.
Nell’impact report, Vontobel calcola anche le “Emissioni potenziali evitate” (PAE)*. Delle 66 società in portafoglio, 51 sono rilevanti per questo fattore e riportano un totale di circa 2,9 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 evitate. Il calcolatore di impatto Clean Tech Impact che Vontobel Asset Management mette a disposizione sul proprio sito web permette agli investitori di calcolare quali effetti positivi avrebbe l’investimento di una somma desiderata nel Vontobel Fund – Clean Technology sugli indicatori del fondo e quindi il suo impatto concreto.
“Quando selezioniamo le aziende per il fondo, cerchiamo modelli di business che generino una gran parte dei loro profitti attraverso prodotti e soluzioni innovative”, commenta il gestore del fondo Pascal Dudle. “L’impegno a sostegno delle aziende svolge un ruolo speciale nel nostro processo di investimento, ad esempio per aiutarle ad adattare i propri standard di rendicontazione alla tassonomia dell’UE. Nel corso del tempo, miglioreremo continuamente la qualità e la portata della nostra misurazione dell’impatto”.
Per la prima volta, l’impact report include anche informazioni sulla conformità del portafoglio alla tassonomia dell’UE. I gestori patrimoniali devono riferire in che misura i loro prodotti d’investimento raggiungono i sei obiettivi ambientali definiti dalla tassonomia UE a partire dal marzo 2021. Tuttavia, le società stesse sono tenute a riferire in merito solo nel corso dell’anno. Spiega Pascal Dudle: “Poiché attualmente solo poche aziende pubblicano dati in linea con i requisiti della tassonomia dell’UE, quest’anno abbiamo fatto delle stime sulla base delle pubblicazioni disponibili delle nostre aziende. Secondo queste stime, circa il 44% delle vendite delle nostre aziende in portafoglio è attualmente rilevante nella tassonomia dell’UE, la maggior parte delle quali nella protezione del clima”.