Quanto costa rialzare la serranda?

Quanto costa la riapertura? Secondo le stime della Confederazione sindacale datoriale ES.A.AR.CO. – Esercenti Agricoltura Artigianato Commercio, che conta a oggi 114 720 associati e 11 enti bilaterali, prendendo a esempio un parrucchiere con un salone di 100mq e con 5 collaboratori, il costo da sostenere per gli adempimenti burocratici e verifiche sanitarie pre-apertura ammonterà ad almeno 3000 euro. “Oltre a questo – aggiunge Giuseppe Izzo, Responsabile del Piano di Coordinamento nazionale ES.A.AR.CO. per il post emergenza e membro della direzione nazionale della confederazione -, le aziende dovranno preventivare ulteriori costi mensili per l’acquisto di dispositivi e abbigliamento idonei. Le mascherine chirurgiche che devono essere sostituite più volte al giorno, nel caso del parrucchiere, comporteranno da sole circa 700€ al mese di spese extra; i camici dovranno essere di tessuto tecnico e costeranno dai 12 ai 20€ l’uno contro i 3€ attuali; i capelli tagliati dovranno essere messi in una busta e sterilizzati, prima di essere smaltiti. Nessuno ci pensa, ma l’emergenza non ha azzerato la burocrazia, l’ha aumentata e con essa i relativi costi che aggravano una situazione economica per le imprese già gravissima”.
Così, il sindacato ha deciso di mettere gratuitamente a disposizione di imprese e istituzioni per aiutare negli adempimenti in materia di sicurezza del lavoro nella Fase 2 Architetti, Ingegneri e Geometri. “Nella fine del lockdown – sottolinea Giuseppe Izzo – oltre a definire le norme, è fondamentale capire come tradurle in azioni concrete. Ogni azienda è diversa e ha esigenze differenti che devono essere valutate da un esperto. Pensiamo a una falegnameria: di quale tipo di DPI dovranno essere dotati i dipendenti? Quelli specifici contro il COVID-19 oppure quelli che li devono proteggere dalla polvere e dalle altre sostanze tossiche? Oppure pensiamo all’adeguamento degli impianti di aspirazione e condizionamento per evitare il propagarsi del virus, un tema di assoluta attenzione. Può un imprenditore fare da solo questa valutazione? La materia è complessa e le imprese devono essere accompagnate in questa fase delicata se vogliamo aiutarle a ripartire in sicurezza per i lavoratori e le loro famiglie”.

Secondo il D.Lgs. 81/2008 la sicurezza sul lavoro è affidata a figure specifiche di comprovata capacità, quindi tecnici specializzati, in gergo tecnico R.S.P.P. La riapertura rende necessario, per esempio, l’adeguamento del documento della valutazione dei rischi a firma del datore di lavoro, del medico competente e del tecnico R.S.P.P. Di fronte alla necessità di dover riaprire per non fallire, le aziende saranno costrette a sostenere un ulteriore costo variabile e direttamente proporzionale alle dimensioni dell’azienda per tutti gli adeguamenti di tipo tecnico, normativo e sanitario necessari. Tema, tra l’altro, che ha anche rilievo penale, con pene fino a 18 anni di reclusione.

Per far fronte a questa necessità e sostenere le migliaia di imprese e i milioni di lavoratori che dovranno tornare al lavoro in sicurezza nelle prossime settimane, ES.A.AR.CO. ha messo oltre 5000 professionisti gratuitamente a disposizione delle istituzioni in tutta Italia per supportare. Gli elenchi, in continuo aggiornamento, sono già stati comunicati a Inps e Inail.

“Solo in Veneto, regione dove ha sede la mia azienda, ci sono 350mila imprese che devono ripartire e solo pochissimi ispettori del lavoro – aggiunge Izzo -, a cui va tutto il mio ringraziamento per il lavoro che stanno svolgendo, ma non possiamo pensare che riescano da soli a supportare tutti né possiamo relegare questa enorme responsabilità alla Protezione Civile, fatta di uomini e donne straordinari, ma senza una competenza specifica in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro. Per questo abbiamo deciso di metterci a disposizione, perché da questa Fase 2 dipende il futuro e la salute di tutti noi. Non possiamo sbagliare”.

Adempimenti burocratici, accorgimenti pratici, iniziative ad hoc per il distanziamento dei lavoratori, valutazione e scelta dei DPI e delle altre misure di controllo e prevenzione del contagio. Queste sono solo alcune delle attività sulle quali ES.A.AR.CO. assisterà le migliaia di imprese aderenti attraverso le associazioni confederate e molte altre sul territorio a partire dai prossimi giorni.

I professionisti che vogliono rispondere alla call e mettersi a disposizione gratuitamente possono prendere contatto scrivendo a info@esaarco.info
Per le aziende non associate che cercano supporto, è invece disponibile l’indirizzo email info@uese.it