Nel 2022 gli investimenti in start-up, scaleup e imprese innovative hanno superato gli
1,8 miliardi di euro in 323 round, con una crescita del 48% rispetto al 2021. La crescita degli investitori stranieri è stata confermata nel mercato italiano, con una dimensione doppia rispetto a quella degli investitori nazionali. A dirlo è l’Osservatorio Trimestrale sul Venture Capital in Italia di Growth Capital e Italian Tech Alliance, il primo advisor italiano specializzato in aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per start-up e
scaleup, in collaborazione con Italian Tech Alliance, l’associazione italiana del Venture Capital, degli investitori in innovazione e delle start-up e PMI innovative.
2022 un anno da record per il venture capital
Il 2022 è inoltre l’anno con il maggiore numero di round sopra i 100 milioni di euro. L’Italia è il Paese con la crescita in percentuale più sostenuta in Europa. La presentazione del report si è tenuta presso Le Village by CA Milano con la presenza di alcuni tra i principali rappresentanti dell’ecosistema dell’innovazione italiano. In occasione dell’evento sono intervenuti, Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital, Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance, Giuseppe Donvito, Partner di P101, Silvia Wang, Co-founder e CEO di Serenis. Con 203 milioni di euro raccolti in 75 round, il Q4-22 ha visto un rallentamento nella raccolta, ma un numero di deal in linea con la media dei 4 trimestri precedenti (€463 milioni e 79 round). La flessione nell’ammontare
investito nel quarter è in gran parte riconducibile all’assenza di mega round che ad esempio, nel Q3-2022, avevano inciso per più del 40%. Il 2022 si è chiuso con un aumento di 1,8 miliardi investiti (+48% rispetto al 2021), sebbene influenzato dai mega round di Satispay (Serie D, 320 milioni di euro), Newcleo (Serie A, 300 milioni di euro) e Scalapay (Serie B, 212 milioni di euro). La crescita è stata quindi sostenuta, al contrario della contrazione, che ha interessato l’Europa e altri mercati Venture Capital sviluppati.
“Il 2022 è stato un anno di notevole maturazione per il Venture Capital in Italia. Come da noi previsto un anno fa, l’ecosistema italiano ha registrato un aumento significativo nell’ammontare investito, (circa +50% rispetto al 2021), in contrasto con il rallentamento europeo e la decrescita globale. Si è confermata anche la partecipazione sempre più incisiva da parte di attori internazionali e investitori istituzionali (trend destinato a confermarsi anche nel 2023). Come Growth Capital, prevediamo un 2023 di maturazione e consolidamento del mercato, caratterizzato da un aumento della size media dei round e del numero delle operazioni Late Stage. Gli investimenti complessivi saranno influenzati dall’elevato dry power e dalla presenza di mega round”, commenta Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital”.
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Il 2023 anno in cui cambierà il testo unico sulle start up
Sulla stessa linea d’onda è Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance che spiega: “È significativo notare come i numeri dell’ecosistema italiano dell’innovazione iniziano ad avvicinarsi- pur mantenendosi ben inferiori- ad altri Paesi storicamente più avanzati in questo ambito, aggiunge . Come emerge dal report, infatti, Nel 2022, per la prima volta l’Italia è stato il Paese europeo che ha visto la crescita più consistente di investimenti in start-up e aziende innovative anno su anno, con un + 48% di differenziale registrato tra il 2021 e il 2022, a fronte di una crescita molto limitata registrata in Francia e di un calo in UK, Spagna e Germania. Questi dati indicano, insieme al fatto che molti ecosistemi europei sembrano aver raggiunto una fase di maturità, che l’Italia
potrebbe avere nei prossimi anni un ruolo sempre più centrale nel settore Tech in Europa. Guardando al futuro, il 2023 sarà un anno cruciale per ammodernare il Testo Unico sulle Start-up, che era stato un fondamentale motore di partenza per l’ecosistema, ma che è ormai vecchio di più di 10 anni e necessita un aggiornamento che tenga in conto le rinnovate esigenze dei sempre più numerosi operatori del settore”.