Il Comitato interministeriale per la cybersicurezza presieduto dal premier Mario Draghi ha approvato la Strategia nazionale 2022-2026 e l’annesso Piano di implementazione.
Attraverso i due documenti approvati, il Governo mira ad affrontare una pluralità di sfide quali: il rafforzamento della resilienza nella transizione digitale del sistema Paese, il conseguimento dell’autonomia strategica nella dimensione cibernetica,
l’anticipazione dell’evoluzione della minaccia cybernetica, la gestione di crisi cibernetiche e il contrasto della disinformazione online.
La rete di controlli di sicurezza dei soggetti pubblici e privati che svolgono attività essenziali per lo Stato sarà gestita dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn).
Rafforzare l’abito della cybersecurity comporterà anche formazione di personale specializzato, la cui mancanza è una delle debolezze dell’Italia, come ha più volte ricordato il direttore dell’Agenzia, Roberto Baldoni. Anche il raggiungimento dell’autonomia strategica è un obiettivo ambizioso: già un paio di mesi fa l’Agenzia aveva invitato, ad esempio, le aziende italiane a dismettere l’uso di tecnologie russe nei sistemi di sicurezza informatica.
Nel corso della riunione, inoltre, il Comitato ha anche approvato lo schema di Dpcm in materia di Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, che comprende le aziende, sia pubbliche che private, che esercitano funzioni essenziali per il mantenimento di attivita’ fondamentali per gli interessi dello Stato: dalle telecomunicazioni alla sanita‘ , dal settore energetico a quello finanziario, dai trasporti alla difesa, dallo spazio ai servizi digitali.
L’adozione del decreto completa l’attuazione normativa, dopo l’approvazione degli altri quattro decreti previsti, del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
Recentemente alcuni siti istituzionali erano stati oggetto di attacchi informatici proprio mentre a a Roma si svolgeva il Cybertech Europe, uno dei primari eventi mondiali in tema di di sicurezza informatica.