Creatività e generosità: un’accoppiata vincente
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“Fare  bene  il  bene” è una formuletta  ormai  ricorrente  nel  mondo  aziendale  che  ambisce ad  auto-rappresentarsi in  icone  di  responsabilità  benevola.  Poche sono  però  le  aziende  che rendono operativo  questo  slancio  verbale. Una di  queste  è  sicuramente  la Thun, con  sede  a  Bolzano,  ma  con una  configurazione strategica  internazionale, basata su  modalità  di   comunicazione e su  alleanze  fondate  sulla  fiducia, la trasparenza  e  certo non da  ultimo,  percorsi  di  digitalizzazione ad  alta  intensità.  

Gli angeli  paffutelli  e  radiosi, musici  e  cantori  che  hanno ispirato  la  fondatrice della  Thun, la  contessa  Lene,  che  plasmava  l’argilla   tenendo  d’occhio  i  suoi  due  angioletti, Leopold e  Peter, hanno tracciato  nuovi  sentieri, sempre  più ampi  e creativi sulla base di  assetti  finanziari  consolidati  nel  passaggio  alla seconda  generazione  e  ora alla  terza , rappresentata  da Simon,  un  trentenne sereno  e determinato  che  si è nutrito della tradizione di  famiglia  mentre faceva esperienze  all’estero, in estremo oriente, negli Usa e in Europa.  Innovazione a tutto  campo  alla  Thun con l’invenzione  simultanea  di  punti  di  ristoro e di  ritrovo  ispirati  alla bellezza  e  al  buon  gusto  non più soltanto  artistico, con  la creazione di   numerosi  negozi  monomarca  che affiancano un retail  in  crescita esponenziale in tutto il  mondo. Creatività  dunque  ma  non  solo  perché l’irradiamento  dell’iconografia Thun  ha  coinvolto  anche  l’universo  della  cura  soprattutto  la  cura  che riguarda  i  bambini  in forma  spontanea ed  armoniosa, coinvolgendo  anche  i collaboratori  dell’impresa  in  un volontariato  entusiasta  e  “familiare”. Tutto  questo  grazie alla Fondazione  Lene  Thun  di  cui  vi  racconterò la storia…

Contatti per saperne di più: 
giuliana.gemelli@unibo.it 
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