Le borse europee chiudono tutte in rosso. Pesano sulla giornata la notizia dell’aumento del prezzo del gas, che ha superato i 190 euro, ma anche la notizia con la quale si è aperta la giornata della cioè il profit warning del colosso del retail americano WalMart. Piazza Affari chiude in netto calo con l’Ftse Mib a -1,04 e 21.159 punti. Male anche il Dow Jones, che perde 0,41 e Francoforte -0,70, mentre Londra è in controtendenza. Lo spread continua a salire ed è a 237 punti. La giornata di oggi ha risentito anche dell’attesa della riunione della Fed di domani, che potrebbe alzare ancora i tassi.
A Piazza Affari reggono bene i titoli Italgas +3,12, Terna +2,00 e Snam +1,28. Male Moncler -4,29, Iveco -2,98 e e Diasorin -2,95.
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Intanto l’Europa ha deciso di limitare in media del 15% i consumi del gas e in autunno si discuterà anche del price cap
Le previsioni negative del Fondo Monetario bloccano le borse
Sulla giornata negativa delle borse ha pesato anche la decisione del Fondo Monetario Internazionale di tagliare le stime di crescita mondiali, che ha anche avvertito come i rischi siano al ribasso e le chance di recessione siano aumentate. Per gli stati del G7 sono quattro volte il livello usuale.
Da giorni gli Stati Uniti vano avvertendo che “una recessione tecnica” potrebbe essere già aumentata. Il Pil mondiale è atteso crescere quest’anno del 3,2% e del 2,9% nel 2023.
A pesare sono la situazione legata all’Ucraina, all’inflazione e al Covid. Se i rischi di queste tre situazioni si manifestassero completamente il mondo potrebbe rallentare al +2,6% nel 2022 e al +1,2% nel 2023, registrando rispettivamente un -0,2 e un -1,1 punti percentuali rispetto alle stime precedenti. La crescita di Usa ed Europa potrebbe essere prossima allo zero e Fmi ha tagliato anche le stime di crescita di Germania, Francia e Gran Bretagna. Per Berlino c’è una possibilità su quattro di recessione. Dopo il +8,1 del 2021, il Pil cinese è atteso crescere del 3,3% nel 2022 con una perdita di 1,1 punti percentuali.