
di Valerio Pisani
Innovare non è mai facile, soprattutto per le Pmi. Da oggi c’è uno strumento del tutto rivoluzionario rispetto agli standard del mercato odierno che, grazie all’intelligenza artificiale, in modo molto immediato e riducendo in pratica quasi a zero i passaggi intermedi, permette di definire il percorso di innovazione più efficace e adatto alla propria realtà, fornisce report personalizzati e prevede un pagamento del servizio solo a obiettivi effettivamente raggiunti. Si chiama Delfi ed è stato lanciato da Mare Group, società che considera l’innovazione un punto nodale della sua offerta di valore. Si tratta di uno strumento unico sul mercato, tramite cui le imprese possono calcolare il proprio livello di innovazione grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale.
Ci spiega nel dettaglio come funziona Antonio Maria Zinno, ceo della società partenopea, che proprio a Napoli organizza il 10 febbraio alle 11 del mattino, presso il Grand Hotel Parker’s, l’evento “Your future with AI”, durante il quale verrà presentata la piattaforma Delfi.ai e tutti i vantaggi e le opportunità che essa offre. «Delfi.ai», dice, «è un punto di partenza, ma anche un importantissimo traguardo, che condensa alla perfezione gli sforzi che mettiamo in campo da vent’anni con Mare Group; la cui mission sin dall’inizio è stata quella di trasferire in maniera rapida la ricerca e le tecnologie più avanzate nelle Pmi, che rappresentano l’ossatura del sistema industriale italiano, ma anche europeo».
Una realtà che nel 2022 conta un team di 370 professionisti, perlopiù ingegneri, quasi tutti campani. Mare Group non si limita però alla Campania, sono tante le sedi in diverse città dello Stivale, tra cui spiccano Modena, Torino e Milano. Non da meno la presenza internazionale, in continua espansione, che ad oggi vanta la presenza di uffici in Slovacchia e Brasile. «Con una serie di acquisizioni strategiche abbiamo negli anni implementato il nostro know-how e la nostra capacità di offerta in ambito big data e intelligenza artificiale. Delfi.ai rappresenta la naturale prosecuzione di questo percorso di crescita. La nuova piattaforma digitale necessita solo dell’inserimento della partita iva per calcolare, tramite una serie di algoritmi molto sofisticati, il potenziale di innovazione di ogni singola azienda. Ma non è tutto. Delfi.ai fornisce anche indicazioni concrete per incrementare il livello di innovazione, analizzando i key point di ciascuna realtà e coniugandoli con i trend tecnologici più avanzati relativi al settore di appartenenza. Con il fine ultimo di aiutare le imprese che si rivolgono a noi a crescere». Il tutto in maniera molto più rapida rispetto al passato. «Prima per avviare un serio percorso di innovazione si perdeva molto più tempo», spiega Zinno.
«Bisognava entrare in azienda, conoscere la persona deputata all’innovazione, spiegare come fare innovazione, individuare gli strumenti adatti e così via. Tutti passaggi che il digitale ci fa saltare con un notevole risparmio di tempi e di costi, considerando peraltro che i nostri clienti ci pagano sono a risultati effettivi ottenuti, da qui la nostra definizione “a costo zero”, di cui ci facciamo vanto. Da non dimenticare, infine, che aiutiamo le imprese a conoscere e beneficiare degli incentivi che lo Stato mette a disposizione per l’innovazione tecnologica». Delfi.ai effettua anche un’analisi molto approfondita in relazione alla concorrenza.
«Con le nostre tecnologie proprietarie all’interno di Delfi.ai integriamo allo studio della partita iva – di per sè un mondo che contiene moltissime informazioni sull’azienda – quello di diverse altre banche dati; oltre all’analisi semantica e di posizionamento dei siti e dei canali social dell’azienda, infatti, prendiamo in esame la composizione del team di lavoro. Si tratta di una miniera di informazioni essenziali che, elaborate attraverso l’ausilio dell’AI, vanno oltre il semplice conto economico o altri dati finanziari “superficiali”. Potremmo dire, senza timore di sbagliare, che Delfi.ai è in grado di conoscere davvero un’azienda e il suo mercato; ciò gli consente di fare clusterizzazioni più precise, anche in relazione ai competitor, per individuare un piano di azione sartoriale, cucito addosso a ogni cliente, un percorso personalizzato che, partendo da un punteggio (di innovazione) assegnato all’azienda, individua quali sono gli interventi concreti da porre in essere per innovare e crescere».