La tecnologia può anche questo: permettere a un Davide di battere diversi Golia. È quel che è accaduto a Sinelec, azienda specializzata nella digitalizzazione dei sistemi di trasporto e in particolare delle autostrade, che si è aggiudicata le prime due tranche del progetto Smart road di Anas, battendo giganti come Telecom Italia, Leonardo, Enel, Terna… «Smart road è il più grosso investimento di infrastrutturazione tecnologica di Anas – spiega l’ad Ugo Govigli – con 160 milioni divisi in 5 gare: noi ce ne siamo aggiudicate due». Si tratta di un progetto particolarmente innovativo, con il quale Anas vuole dare il segnale di un cambio di passo.
«È il più avanzato a livello mondiale nell’infrastrutturazione tecnologica della strada – sottolinea Govigli – esistono progetti in fase di test per i singoli elementi che lo compongono, ma nessun altro che li comprenda tutti insieme».
La prima gara vinta da Sinelec è quella da 25 milioni per la a2 la seconda, da 30, riguarda il raccordo anulare di roma e la a91
Sinelec fa parte del gruppo Gavio ma è pur sempre una piccola realtà, con un team di circa 300 addetti super qualificati e un’esperienza specifica di 25 anni. La prima gara, da 20 milioni, riguarda la A2, che un tempo si chiamava Salerno – Reggio Calabria e oggi è stata ribattezzata Autostrada del Mediterraneo, e in particolare il tratto tra Morano Calabro (Cosenza) e Lamezia Terme (Catanzaro) per un totale di circa 130 km: e certo è una bella sfida rendere iper tecnologica un’autostrada a lungo considerata simbolo dell’immobilismo del cantiere Italia. I lavori sono partiti a settembre con l’installazione delle reti in fibra ottica. La seconda gara, da 30 milioni, riguarda invece il Grande raccordo anulare di Roma, un altro simbolo non sempre associato a una rete di trasporti particolarmente efficiente, oltre che la A91 Roma – aeroporto Fiumicino. In entrambi i casi Sinelec guida i raggruppamenti temporanei di imprese che comprendono anche Autostrade Tech, Alpitel e, solo nel secondo caso, Euroimpianti.
Gli obiettivi del progetto Smart road, attraverso l’applicazione dei processi di trasformazione digitale, sono assai ambiziosi: l’incremento della sicurezza stradale con la riduzione dell’incidentalità, il maggior comfort di viaggio, la gestione e il miglioramento delle condizioni di traffico ordinario, quella di eventi straordinari di criticità, l’interazione digitale con i territori attraversati, l’interoperabilità con veicoli connessi, e in prospettiva perfino la graduale circolazione dei veicoli a guida autonoma. Il primo elemento previsto è il wi-fi in motion, con access point distribuiti lungo l’infrastruttura stradale per connessioni affidabili con i dispositivi in movimento e con i veicoli connessi.
«I sistemi di comunicazione tra veicolo e centrali operative possono avere diverse finalità – spiega l’ad di Sinelec – possono essere utilizzati da Anas per dare informazioni puntuali sul meteo e sul traffico, e anche per avere un quadro esatto in tempo reale dei veicoli presenti sulle strade». Il truck platooning prevede combinazioni di due o tre veicoli industriali che procedono a breve distanza l’uno dall’altro, guidati mediante sistemi di assistenza alla guida automatizzati e collegati tra loro in modalità wireless, a beneficio della sicurezza e dell’ambiente. La green island è un sito multi-tecnologico per la generazione e trasformazione di energia da fonti rinnovabili: fotovoltaico e mini-eolico. Ce ne sarà una ogni circa 30 km, in modo da garantire l’autosufficienza energetica dell’infrastruttura attraverso un sistema elettrico di distribuzione che massimizza il rendimento e garantisce minori costi di gestione. In ognuna saranno installate colonnine di ricarica elettrica e postazioni di atterraggio e ricarica per droni, «che svolgeranno compiti di monitoraggio e di primo soccorso – sottolinea Govigli – potranno portare per esempio un defibrillatore portatile sul luogo di un incidente, e anche monitorare infrastrutture e viabilità grazie alla possibilità di raggiungere in volo aree altrimenti inaccessibili, e di effettuare riprese ad alta risoluzione».
Sarà possibile modulare la “congestion charge”, applicando tariffe diverse a seconda della congestione del traffico
Ancora, l’utilizzo di una rete di sensori secondo la logica dell’Iot permetterà un’elevata capacità di monitoraggio dello stato delle infrastrutture; e i tunnel saranno intelligenti, «grazie a speciali telecamere che in tutte le condizioni di visibilità sono in grado di leggere le targhe, incluse quelle dei veicoli che trasportano merci pericolose, così in ogni momento si saprà quale tipo di merce transita sui tratti autostradali» aggiunge l’ad di Sinelec.
Le Smart road inoltre avranno fin dall’inizio al loro interno sistemi che consentiranno l’utilizzo, sperimentale in una prima fase, della guida autonoma.
Il progetto Anas indica che oggi la tecnologia è in grado di dare risposte non tradizionali ed efficaci alle esigenze della viabilità. Realizzare una corsia in più su un’autostrada, per esempio, ha costi elevatissimi, ma oggi è possibile raggiungere l’obiettivo di decongestionare il traffico in altri modi, lavorando sugli assi stradali già esistenti, utilizzando una rete di sensori ed entrando in un’ottica di tipo previsionale.
«Poniamo che la A4 comunichi al comune di Milano che a 1,5 km sta arrivando un pacchetto di 500 auto – ipotizza Govigli – se si sa sulla base dei dati storici che un terzo va a sud, uno a nord e uno entra in città, il comune sa anche come utilizzare la rete semaforica, o anche come assegnare dinamicamente nuove corsie in una direzione piuttosto che in un’altra per gestire questi flussi di traffico». Di qui l’importanza in prospettiva di introdurre corsie dinamiche, che possono essere orientate in un senso o nell’altro a seconda delle esigenze. È la filosofia che stanno adottando negli Stati Uniti: «Per esempio modulando la congestion charge a seconda del traffico previsto in una certa tratta – puntualizza l’ad di Sinetec – grazie ai modelli previsionali elaborati dall’intelligenza artificiale sulla base dei dati raccolti dai sensori, in modo da mandare anche messaggi agli utenti: fra due ore passare sul ponte costerà il 50% in più, oppure di meno, a seconda degli orari».
In un mondo connesso spasmodicamente Sinelec vuole ritagliarsi uno spazio importante, e intende utilizzare l’esperienza accumulata in Italia per entrare anche sui mercati esteri. «Il gruppo Gavio è particolarmente attento al mercato nordamericano – mette in evidenza Govigli – che ha strutture altamente obsolete e dove il tema della tecnologia è molto sentito; così come a quello brasiliano, dove nei prossimi anni sono previste gare per diversi miliardi di euro e decine di migliaia di km di infrastrutture. Quello della Smart road è un fiore all’occhiello che porteremo con noi».