Bombe sulle città, Bombe sui civili e crescenti bombardamenti su Kiev. Per tutto il giorno il cielo di Kiev è stato squarciato dal fuoco. La distruzione del ponte che collega la Crimea alla Russia ha provocato la reazione più dura del Cremlino. Quella che gli ottimisti credono sia l’ultimo colpo del leone ferito, ma chi invece crede alle catastrofi (e di questi tempi è dura dargli torto) teme sia l’inizio del peggio. I conteggi ufficiali parlano di 84 missili cruise, solo alle 14, sulle città ucraine, accompagnati da un numero imprecisato di droni, tra cui 13 iraniani. Particolare inquietante, che riesuma i fantasmi di improbabili alleanze da evil empire, tanto temute durante la guerra fredda. Se poi si pensa che anche la Bielorussia si è resa disponibile la tensione sale ulteriormente.
Anche gli aeroporti Usa sotto cyberattacco
“Ovviamente stiamo monitorando, e non c’è preoccupazione che le operazioni di volo possono essere interrotte” ha detto Kiersten Todt, capo dello staff della US Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (Cisa), interpellato a margine di una conferenza. Mentre piovevano le bombe su varie città Ucraine e quattro regioni rimanevano senza energia elettrica 10 aeroporti statunitensi sono stati oggetto degli attacchi degli hacker. Nessun volo sospeso, ma un altro elemento da tenere in considerazione. A metà pomeriggio anche la Croce Rossa sul campo ha deciso di cautelarsi. In un tweet ha avvisato che “non sono state sospese le operazioni” e che “l’intero programma di assistenza umanitaria riprenderà immediatamente non appena la situazione della sicurezza lo consentirà”. Una situazione sempre più drammatica con almeno 30 incendi esplosi a seguito dei bombardamenti su Kiev.
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I mercati hanno retto all’urto
La guerra non ha interferito con l’andamento dei mercati, che pur non hanno vissuto una delle giornate migliori. Piazza Affari ha chiuso quasi in pareggio, con risultati positivi per Unicredit (+1,76%), Banco Bpm (+1,88%) e Intesa Sanpaolo (+0,12%). In negativo, invece, Atlantia (-0,62%), nel giorno in cui ha preso il via l’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria di Schema Alfa. Risultati negativi anche per i petroliferi Eni (-0,49%) e soprattutto Saipem (-4,21%) con gli indici Brent e Wti in calo dopo gli aumenti dei giorni scorsi, seguiti alla decisione di tagliare la produzione da parte dei produttori di greggio dell’Opec+.