
I Greci la chiamavano “hybris”. Tracotanza, arroganza, superbia. Ed era un elemento costante nelle loro tragedie, un’inclinazione che spesso portava i mortali a una sopravvalutazione di sé stessi talmente forte da arrivare a sfidare gli dèi. Per finire, inevitabilmente, puniti. Attraverso il suo naturale, quasi ineluttabile epilogo, la “nemesis”, la vendetta divina, appunto.
Corte dei Conti tedesca accusa il governo: conti truccati
Chissà se il ministro delle Finanze tedesco, il liberale Christian Lindner, conosce la letteratura greca. Se così non fosse, gli consiglieremmo di leggere alcuni tra i miti più conosciuti, da quello di Prometeo a Tantalo fino all’Edipodia. Ci ritroverebbe molti degli elementi che gli saranno appalesati davanti ieri, quando ha appreso che secondo la Corte dei Conti del suo Paese, la Bundesrechnungshof, “le misure decise per il bilancio constano essenzialmente in uno spostamento di spese in fondi speciali, nella cancellazione di sussidi e in poste senza coperture”. Per i magistrati contabili un modo di operare “problematico”, perché andrebbe a compromettere la stessa credibilità dei conti pubblici.
Fuori dal burocratese, la Bundesrechnungshof, in buona sostanza, ha accusato il ministro Lindner – da sempre considerato un falco dell’austerity, pronto a mettersi di traverso davanti a ogni spesa in deficit e nemico giurato della linea del debito comune europeo per salvare i Paesi economicamente più deboli e/o più spendaccioni – di aver truccato e manipolato i conti pubblici, mettendo la polvere sotto il tappeto. Nascondendo cioè alcune spese fuori bilancio da spalmare su più annualità – come, ad esempio, l’impegno, annunciato dal suo cancelliere Olaf Scholz, ad investire 100 miliardi di euro nel settore difesa – sotto l’insegna farlocca dei “Sondervermoegen“, ovvero i “fondispeciali”.
Debito pubblico Germania 2023, ecco i numeri veri
Un furbo escamotage contabile, buono ad aggirare il “freno al debito” che in Germania è un paletto previsto dalla stessa Costituzione. Peccato che la Corte dei Conti abbia scoperto il giochino, accusando il vetero–rigorista (coi conti degli altri) Lindner di aver tentato un paccotto che non gli permetterà in ogni caso di mantenere la promessa del pareggio di bilancio rispettando il freno al debito.
I numeri dicono infatti che con i Sondervermoegen, il deficit di bilancio in Germania supererà di 5 volte la cifra garantita dal Ministro delle Finanze e che il disavanzo ammonterà al 2,4% del Pil invece che lo 0,4 promesso. Non esattamente una gran bella figura per l’ordo-liberista Lindner e la sua pretesa di essere riconosciuto come il successore di Wolfgang Schaeuble, storico ministro delle Finanze di Angela Merkel e padre dell’inserimento in Costituzione della regola del “freno al debito”.
Revisione Patto di Stabilità, Linder finirà spernacchiato?
L’hybris con cui il ministro Lindner si scagliava contro i debiti troppo alti dell’Italia, ergendosi a incorruttibile paladino del rispetto dei parametri e delle regole comuni e avversando ogni concessione alla solidarietà tanto cara ai padri fondatori dell’europeismo, è nota a tutti. Ma, come i tragici protagonisti della mitologia greca, evidentemente non aveva ancora fatto i conti con la sua nemesi.
Quella che, dopo l’accusa della sua stessa Corte dei Conti di aver manipolato i conti pubblici tedeschi per nascondere l’indebitamento del Paese, dovrà affrontare in autunno con il rischio assai alto di finire pubblicamente spernacchiato – e con lui, tutta la Germania – nel momento in cui si dovesse mettere a capeggiare ancora una volta la fazione dei Paesi rigoristi nella battaglia per chiedere regole più severe e revisione del Patto di Stabilità con i parametri pre-Covid.