WeWork è a rischio di esaurimento di cassa il mese prossimo e il conglomerato giapponese SoftBank che la controlla sta valutando la possibilità di intervenire per salvare la società di co-working e il proprio investimento in essa.
La WeWork si aspettava di raccogliere oltre 3 miliardi di dollari in occasione dell’offerta pubblica iniziale (Ipo) appena fatta in Borsa, e dunque il doppio grazie al potere di indebitamento che avrebbe avuto grazie alle leva finanziaria. Ma quando gli investitori pubblici sono passati, WeWork si è trovata improvvisamente a corto di liquidità.
Questo ha portato WeWork a guardare altrove. Potrebbe emettere altri bond, ma sarebbe costoso: gli attuali detentori di obbligazioni richiedono effettivamente l’11% di interessi, per cui è improbabile che il nuovo debito sia più economico. Oppure potrebbe rivolgersi nuovamente all’azionista di maggioranza. Appunto SoftBank, che possiede circa un terzo di WeWork attraverso il suo Vision Fund da 100 miliardi di dollari, e ha proposto un piano per acquisire una partecipazione ancora maggiore. Questo le darebbe il controllo di WeWork, che potrebbe poi cercare di invertire la tendenza prima di vendere per fare un profitto.
Se WeWork fallisse, invece, la SoftBank potrebbe perdere oltre 10 miliardi di dollari. Questo sarebbe grave nel migliore dei casi, dopo una perdita di 600 milioni di dollari da un investimento in Uber e un calo del 28% nel primo giorno delle azioni della sua impresa di alto profilo, Vir Biotechnology, la scorsa settimana. Ma una svolta WeWork di successo potrebbe essere proprio la cura giusta. Forse è per questo che i possessori di obbligazioni WeWork – più sicuri del suo futuro – hanno fatto salire i prezzi delle obbligazioni il lunedì scorso. Fondi come il Vision Fund di SoftBank sono “venture capital” (VC): investono in società in fase relativamente iniziale, assumendosi il rischio di fallire nella speranza di matyrare grandi profitti in caso di successo. Ma è raro che una società di capitali di rischio intervenga per assumere il controllo di un’azienda. Questo è normalmente riservato ai fondi di private equity, che investono in società più mature, razionalizzano i loro costi e li vendono. La decisione della SoftBank di trasformare il Vision Fund dalla prima alla seconda formula, quindi, potrebbe sollevare alcune sopracciglia…