La Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha venduto obbligazioni in yen per la seconda volta quest’anno e ci sono poche possibilità che il denaro ricavato lasci il Giappone.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.



Warren Buffett ha intascato l’equivalente di 810 milioni di dollari in yen vendendo obbligazioni giapponesi attraverso la Berkshire Hathaway. Ma non prendetelo come un segno di arretramento: 32 delle ultime 40 operazioni obbligazionarie della Berkshire sono state effettuate nella valuta giapponese e lo stesso Buffett non ha fatto mistero del suo fascino per le azioni del Paese. In effetti, l’ultima volta che ha venduto obbligazioni giapponesi, in aprile, Buffett ha incanalato i contanti direttamente nelle società di trading giapponesi. Non c’è da stupirsi, quindi, che molti si aspettino che Buffett utilizzi quella pila di yen per raddoppiare i suoi investimenti nel Paese del Sol Levante.

Se trasferiste tutti i vostri contanti in una valuta diversa e poi di nuovo indietro ogni volta che andate in vacanza, i costi di cambio varrebbero più di qualche mojito. Lo stesso vale per gli investitori che acquistano attività estere dall’estero. È quindi logico che Berkshire acquisti e venda in yen invece di convertire le transazioni in dollari USA, soprattutto quando la casa d’investimento vuole avere la flessibilità di reagire alle nuove opportunità giapponesi. E per una buona ragione: I decenni di calo dei prezzi in Giappone hanno sgonfiato le azioni del Paese, ma con le riforme aziendali e il ritorno dell’inflazione potenzialmente in vista, la situazione potrebbe presto cambiare.

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L’anno prossimo Buffett guadagnerà oltre 6 miliardi di dollari solo in dividendi, in gran parte grazie a tre soli titoli: Bank of America, Occidental Petroleum e Apple. Anche se l’Oracolo di Omaha ha una liquidità di quasi 160 miliardi di dollari, Buffett ha recentemente ritirato le sue azioni di primo piano, tra cui General Motors, UPS, HP e Chevron. Non ha nemmeno fretta di spendere quel denaro, soprattutto perché i tassi di interesse che favoriscono il risparmio sono superiori al 5%.