Unicredit-Mps, Sapelli: la concentrazione bancaria porta solo al fallimento delle aziende e al massacro sociale
Jean Pierre Mustier, ad di Unicredit

Anche Unicredit sta subendo il contraccolpo dovuto dalla pandemia di Covid-19. Le voci non operative previste nella guidance dell’istituto dell’ad Jean Pierre Mustier registrano un trimestre impattato principalmente dai costi di integrazione in Italia, in flessione di 1,3 miliardi), dalle transazioni relative alla turca Yapi, che registrano -1,7 miliardi, e dalle cessioni immobiliari del gruppo (+0,5 miliardi). 

I costi operativi sono diminuiti dello 0,7% su base annua. I ricavi totali si sono attestati a 4,37 miliardi, in calo dell’8,2% rispetto al primo trimestre del 2019. Il Cet1 ratio di gruppo è cresciuto di 23 punti base sul trimestre precedente al 13,44% e un liquidity ratio al 143%.

Le esposizioni deteriorate lorde del gruppo sono diminuite del 33,7% su base annua e del 1,5% sul trimestre precedente a 24,9 miliardi, con un miglioramento del rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 4,9%, mentre il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e crediti deteriorati netti si è attestato all’1,8%. Il rapporto di copertura è stato stabile al 65,2%. Le sofferenze lorde di gruppo ammontano a 12,6 miliardi, con un rapporto di copertura del 76,8%, mentre le inadempienze probabili lorde sono diminuite a 11,5 miliardi, in calo del 25% su base annua.

In videoconferenza con i giornalisti, Mustierha spiegato che “con il Pil che torna alla normalità siamo fiduciosi di poter dire che il nostro utile netto nel 2021 dovrebbe essere il 75-80% rispetto al nostro obiettivo fissato nel piano Team23, ossia fra 3 miliardi e 3,5 miliardi di euro”. 

Come riportato da Adnkronos, riguardo ai risultati dei primi tre mesi dell’anno, l’ad ha aggiunto che, questi, confermano “ancora una volta l’impatto positivo di Transform 2019 su tutto il nostro business. La nostra performance commerciale nei primi due mesi è stata molto forte. Il margine di interesse si è mantenuto stabile e le commissioni sono cresciute del 5,2 per cento rispetto all’anno precedente”.

“Abbiamo ora una posizione patrimoniale estremamente robusta”, ha continuato Mustier, “con un significativo aumento del nostro Cet1 Mda buffer a 436 punti base nel trimestre, ben al di sopra del nostro target di 200-250 punti base, e disponiamo inoltre di un’ampissima posizione di liquidità, pari al 143% alla fine del trimestre. Fin dai primi giorni dell’epidemia in Italia, Unicredit ha adottato misure incisive a protezione e supporto dei dipendenti e dei propri clienti, rimanendo nel contempo pienamente operativa in tutte le geografie”.

A seguito dell’esteso lockdown, ha aggiunto, “abbiamo preso la decisione proattiva di anticipare il nostro periodico aggiornamento dello scenario macroeconomico Ifrs9 per il secondo trimestre e abbiamo annunciato 902 milioni di euro addizionali di rettifiche su crediti. Sulla base delle nostre assunzioni realistiche, stimiamo che il nostrocosto del rischio si attesterà nel range 100-120 punti base nell’esercizio 2020”.

Nell’arco di quest’anno, l’obiettivo della banca è di “raggiungere 15 miliardi di prestiti garantiti in Italia“, ha spiegato l’amministratore delegato. “Abbiamo già erogato un miliardo, soprattutto in Germania, mentre l’Italia sta arrivando. Abbiamo ricevuto molte richieste e per i prestiti fino a 25 mila euroabbiamo già processato più della metà delle richieste dei clienti”, haaggiunto.