Unicredit e la mecca degli utili, l'Est Europa
la Colonna della Santa Trinità di Praga

I numeri che Unicredit registra nei propri bilanci dicono che il gruppo gode di buona salute per quanto riguarda i profitti, in particolar modo sul mercato dell’Est Europa. Nel corso del 2018 la divisione Cee (central and east Europe) guidata da Carlo Vivaldi ha portato a casa 1,72 miliardi di euro segnando una crescita del 17,3%. 

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Milano Finanza nota come questa sia una performance ben superiore a quella delle altre divisioni dell’istituto. Basti pensare al Commercial Banking Italy, fermo a 1,32 miliardi. Le performance della regione est europea sono tali (11 miliardi in sette anni) che hanno superato il contributo (10,4 mld) del corporate & investment banking del gruppo. 

I fattori che hanno portato a questi risultati sono sia di natura politica che economica: tassi di crescita, investimenti privati e politica monetaria. Insieme a questi un importante ruolo lo ha rivestito il potenziamento delle analisi quantitative con sistemi automatizzati e la crescita della clientela online. La tecnologia ha un tale peso nei rendimenti della regione che i suoi titolari, Niccolò Umbertalli e Gianfranco Bisagni, sono destinati ad andare alla guida della prossima evoluzione del Cee: l’area commercial banking central and eastern Europe