Economy magazine

Tutela della salute di clienti e dipendenti e sostegno immediato alle economie dei territori. Sono gli obiettivi che la pandemia ha imposto al sistema bancario. Compresa Unicredit che, dall’inizio dell’emergenza da Coronavirus, che ha accelerato il processo di trasformazione del proprio modello di business. Già qualche settimana prima che esplodesse in Italia, l’evidenza dell’epidemia arrivata dalla sede di Shanghai ha fatto scattare subito un piano di emergenza.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.



Proprio la velocità di reazione è stata determinante per evitare il diffondersi dei contagi. Affrontando difficoltà logistiche non banali, l’istituto bancario è riuscito ad avere 18 milioni di mascherine, guanti e gel disinfettanti per i dipendenti, oltre a 26 mila schermi in plexiglass.

Unicredit ha abilitato allo smart working i 4mila dipendenti che lavorano a Piazza Gae Aulenti, a Milano, oltre a quelli attivi presso gli altri grandi stabili del gruppo. Anche l’attività delle filiali è stata rapidamente rivoluzionata: la maggior parte è stata chiusa, ma assicurando servizi su appuntamento e tutta l’operatività da remoto.

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È stato così lanciato il nuovo servizio multicanale di prenotazione UBook, disponibile sul sito www.unicredit.it, per gestire gli appuntamenti in filiale. In circa 3 settimane sono stati oltre 365mila gli appuntamenti, e le prenotazioni dal sito di UniCredit sono in aumento.

Alle Pmi UniCredit ha offerto la possibilità di richiedere finanziamenti aggiuntivi, pari ad almeno il 10% dell’accordato

In due settimane la rete per il lavoro a distanza di UniCredit, che prima sosteneva 4mila persone, è stata potenziata fino a poterne reggere 60mila su 80 mila dipendenti. Anche il 90% dei dipendenti impiegati nei 7 poli del Contact Center sparsi per l’Italia sono abilitati tuttora a lavorare in smart working. Da un punto di vista tecnologico, per supportare il lavoro da remoto è stata aumentata la capacità della VPN da 4k a 60k utenti.

Oggi il gruppo sta usando più laptop, 67mila, che desktop, 40mila. I numeri confermano una tendenza: la digitalizzazione del lavoro bancario era già in corso, l’emergenza ha portato a un importante salto in avanti. La banca ha aumentato in maniera significativa il supporto ai clienti rafforzando i servizi digitali, inclusa la possibilità di offrire consulenza da remoto, sia su prodotti di base che su quelli più evoluti come gli investimenti e i finanziamenti alle piccole imprese.

Grazie alla firma digitale non è necessario recarsi fisicamente in filiale, e il numero dei consulenti da remoto è stato raddoppiato. I clienti UniCredit stanno accogliendo con favore le novità. Nel primo trimestre, il numero degli utenti attivi sul mobile banking è cresciuto del 27% anno su anno, a livello di gruppo. Le vendite tramite canali digitali sono cresciute del 15%. Il tutto con la massima attenzione alla sicurezza: l’aumento dell’utilizzo dei canali digitali ha comportato anche maggiori rischi informatici.

Per questo sono stati implementati controlli aggiuntivi e azioni correttive specifiche, e adottate diverse contromisure. Una task force antifrode assicura uno stretto monitoraggio degli eventi rilevanti, e i controlli di prevenzione della perdita di dati sono stati migliorati. In termini di cyber defense, il security operation center monitora attentamente soglie specifiche e sono stati definiti appositi KPI per analizzare eventi relativi a spam, rilevamento di malware, phishing e intelligence relativi a Covid-19.

Le novità introdotte hanno permesso a Unicredit di essere operativa nel sostegno all’economia italiana, famiglie e imprese. Con il decreto Liquidità la banca ha previsto nuove soluzioni, non solo per i finanziamenti fino a 30 mila euro, ma anche per quelli fino a 800 mila e 5 milioni di euro garantiti dal Fondo centrale di garanzia e da Sace.

Il gruppo ha erogato più di 1,3 miliardi di euro a circa 60 mila aziende italiane che hanno presentato le richieste per un finanziamento fino a 25 mila euro con garanzia dello Stato. È stato rafforzato e accelerato il processo per i finanziamenti richiesti, anticipando l’erogazione in attesa di ricevere la garanzia da parte del Fondo centrale. Il numero di richieste è 60-70 volte superiore a quello abituale; per garantire che l’aiuto arrivi a chi ne ha bisogno, sono state destinate 500 persone in più a questa specifica attività. Oggi il processo di gestione delle richieste è al 100% da remoto, senza necessità di recarsi in banca, nel rispetto della sicurezza dei nostri colleghi e dei nostri clienti. Le operazioni sono state molto velocizzate; in alcuni casi le somme sono state erogate lo stesso giorno in cui è stata ricevuta la richiesta. In generale il tempo medio di erogazione è sceso a 2-4 giorni dalla presentazione della domanda completa.

Nel primo trimestre 2020 il numero degli utenti attivi sul mobile banking del Gruppo Unicredit è cresciuto del 27% e le vendite tramite canali digitali del 15%

UniCredit è stata la prima banca a erogare un prestito con il programma “Garanzia Italia” di Sace, 10 milioni di euro erogati a favore del pastificio Di Martino, cui è seguito quello da 100 milioni siglato da Ovs con un pool di banche italiane, guidato da UniCredit, prima operazione completata attraverso la procedura specifica prevista dal cosiddetto decreto Liquidità, relativa ai finanziamenti in favore di imprese di grandi dimensioni, con oltre 5mila dipendenti in Italia o con un valore del fatturato superiore agli 1,5 miliardi di euro.

Alle Pmi UniCredit ha offerto la possibilità di richiedere finanziamenti aggiuntivi, pari ad almeno il 10% dell’accordato in essere, attraverso la rinegoziazione e/o il consolidamento del debito e con la garanzia del Fondo centrale di garanzia e per tutte le altre imprese, in aggiunta alle misure previste dal decreto Cura Italia e dalla moratoria Abi. Il gruppo bancario ha inoltre offerto la sospensione del rimborso della quota capitale delle rate dei finanziamenti a medio-lungo termine per 3-6 mesi, con possibilità di proroga fino a un massimo di 12 mesi, la concessione di linee di credito di liquidità con durata sino a 6 mesi, la proroga delle linee di import fino a 120 giorni.

Per le famiglie la banca ha previsto una moratoria UniCredit (sospensione fino a 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui), applicato la moratoria governativa (sospensione del pagamento delle rate del mutuo prima casa per un massimo di 18 mesi) e la moratoria Abi (sospensione delle rate di prestiti personali, finanziamenti chirografari e mutui ipotecari).

Infine, recentemente è stato sottoscritto un accordo tra Abi e associazioni dei consumatori a cui Unicredit ha aderito, che prevede la possibilità di sospendere il pagamento dei prestiti chirografari, fino a 12 rate. Al 7 giugno il gruppo aveva concesso in Italia 186mila moratorie per un volume di circa 22 miliardi (famiglie, imprese e incluso il leasing).

Sono state numerose le iniziative UniCredit di sostegno alle comunità e alle persone nella lotta contro il coronavirus. L’ultima in ordine di tempo è quella dello scorso 10 giugno, quando sono stati donati 20 ventilatori (macchine respiratorie invasive) a 4 strutture sanitarie della Regione Emilia Romagna da utilizzare nei reparti di terapia intensiva. La prima risale al 2 marzo, quando UniCredit e UniCredit Foundation hanno donato 2 milioni di euro alla Protezione Civile in Italia per l’acquisto di mascherine, materiale sanitario e attrezzature mediche, oltre a fornire gratuitamente tutti i servizi bancari necessari per sostenere queste attività.