crisi del grano in Ucraina
LUIGI DI MAIO MINISTRO
La crisi del grano sarà con pochi margini di dubbio uno dei punti focali dell’incontro di oggi in Lussemburgo tra i ministri degli Esteri dell’Unione Europea.
La comunità internazionale è infatti chiamata a trovare una soluzione urgente per la “liberazione” di milioni di tonnellate di grano bloccate in Ucraina a causa del conflitto con la Russia, pena lo scoppio di una carestia su scala mondiale.  Lo stesso vicepresidente della  Commissione Europea Josep Borrell ha parlato di crimini di guerra riferendosi al blocco del grano nei porti. “Spero che l’Onu trovi una soluzione al blocco – ha detto Borrel – perché tenere fermi quintali di granaglie all’interno dei porti, mentre la gente soffre la fame è un comportamento a dir poco criminale”.

La dipendenza dall’Ucraina è alta

L’Ucraina è uno dei principali fornitori di grano a livello globale, ma le sue spedizioni cerealicole si sono bloccate e più di 20 milioni di tonnellate sono rimaste intrappolate nei silos da quando la Russia ha invaso il paese e bloccato i suoi porti.
L’Ue sostiene gli sforzi delle Nazioni Unite per mediare un accordo per riprendere le esportazioni marittime dell’Ucraina in cambio dell’agevolazione delle esportazioni russe di cibo e fertilizzanti, ma ciò richiede il via libera di Mosca.

Si prova con la mediazione turca per risolvere la crisi del grano

La Turchia ha buone relazioni sia con Kiev che con Mosca e si è detta pronta ad assumere un ruolo all’interno di un “meccanismo di osservazione” con sede a Istanbul, nel caso si giungesse a un accordo in tal senso.
“Non riusciremo certo a portare fuori tutto il grano, ma anche una parte sarà d’aiuto nella sfida globale che stiamo affrontando”. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock a Lussemburgo. La Germania si è detta pronta a sostenere la Polonia e la Romania nell’adattare le loro ferrovie per consentire l’esportazione di milioni di tonnellate di grano ferme in Ucraina a causa di un blocco marittimo russo.