cessione credito bonus edilizi

Truffe nei bonus edilizi: i crediti incagliati ammontano a poco meno di 9 miliardi, ma quelli sequestrati sono quasi 7. Si tratta di una grande somma di denaro congelata, non recuperabile da chi ce l’ha “in pancia” fino a quando non verranno dissequestrati o fino a quando non saranno processati gli autori della truffa: conoscendo i tempi della giustizia italiana, potrebbero restare nel cassetto fiscale per diversi anni.

Repubblica si chiede dove siano finiti, e snocciola qualche dato sui crediti edilzi: Intesa Sanpaolo ne ha acquistati per 16 miliardi, Poste per 11,9 miliardi, Unicredit 5 miliardi, Banco Bpm 2,5 miliardi, Mps più di 800 milioni, Cdp 400 milioni. Per un totale di 51,3 miliardi oggi ancora in capo alle banche che devono smaltirli in 5-10 anni compensando le proprie imposte dovute allo Stato.

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Truffe nei bonus edilizi, dove sono i quasi 7 miliardi di crediti sequestrati?

L’unica che al momento ha fatto un’operazione trasparenza è stata Poste che con il bilancio presentato ieri ha evidenziato 320 milioni di accantonamenti dovuti ai bonus edilizi. Poste ha acquistato i crediti soprattutto dai propri clienti persone fisiche (74%), meno da imprese e liberi professionisti (26%). Restano 6,5 miliardi di crediti sequestrati, congelati ma non ancora accantonati. Intesa, Unicredit, Banco Bpm, Mps, hanno tutti dichiarato informalmente che non hanno in pancia crediti sequestrati e quindi non hanno alcun bisogno di accantonare somme in bilancio.

Dei 400 milioni in capo a Cdp solo l’1%, circa 4 milioni, sono stati oggetto di sequestro. Illimity ha acquistato crediti fiscali per 99 milioni e finora non ha riscontrato sofferenze. L’assicuratore francese Groupama e Enel X, nomi che compaiono nelle carte dei sequestri, non hanno voluto dichiarare i loro numeri. L’ipotesi è che quei 6,5 miliardi congelati siano in capo alle imprese edili, mettendole a rischio.