Tremonti: uscire dall'Euro sarebbe distruttivo

“L’Italia entrò nell’euro per l’interesse tedesco” ma “uscirne ora sarebbe distruttivo”. Lo ha detto l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti in un’intervista “Il Sole 24 Ore”, nell’ambito di uno speciale sui vizi e le virtù dei 20 anni della moneta unica. Già vicepresidente del Consiglio e docente universitario di Giurisprudenza dal ’74 alle università di Macerata, Parma e Pavia, Tremonti ha argomentato che “per quanto atipico l’euro è comunque una moneta e, come tutte le monete, non può essere trattato come una ‘monade’ e neppure come un ‘noumeno’. Che sia Platone o Kant, che sia la tecnica a farsi metafisica, troppi ‘esperti’ oggi considerano l’euro come entità staccata o staccabile dalla realtà e in specie dalla politica. E questo è per certi versi paradossale per diverse ragioni”. Nella sua lunga intervista al quotidiano economico, Tremonti rimarca inoltre che “un conto è uscire da una moneta nazionale per entrare in una moneta sovranazionale. Un conto è uscire da una moneta sovranazionale per entrare in una moneta nazionale: chi lo fa perde il futuro senza riacquistare il suo passato”.