Philip Kotler (a sinistra) ed Enrico Foglia

Immaginate un mondo life first in cui la civiltà sia al servizio della vita e del bene comune, per la nascita di nuove strutture sociali humanity compliant. Ora immaginate due realtà diverse fra loro collaborare per tradurre in realtà la visione del business come di un potenziale motore propulsore di cambiamenti positivi, nell’economia così come nella società: l’una, Assoholding, guidata da Gaetano De Vito, attraverso le holding di partecipazione che assiste direttamente o per il tramite dei commercialisti oltre 2000 holding, e l’altra, il Regenerative Marketing Institute fondato da Philip Kotler, Enrico Foglia e Christian Sarkar  che a giugno hanno lanciato il loro libro-manifesto dal titolo “Regeneration The future of Community” – attraverso leader di comunità, dirigenti d’azienda, esperti di no-profit, leader di pensiero, professionisti e operatori del marketing, insieme per promuovere le pratiche del marketing rigenerativo e sviluppare nuove strategie sostenibili per la società. Frullate tutto questo e avrete Common Home, progetto creato per accompagnare aziende e nuovi talenti verso assetti organizzativi e di governance in grado di realizzare nuove comunità in cui torni centrale il bene comune.

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«Common Home avrà la sua sede operativa a Roma, nel quartiere Parioli, e si rivolge ad aziende, imprenditori, università, ma in misura più ampia alle comunità», spiega a Economy Enrico Foglia (a destra nella foto, insieme a Philip Kotler). I brand che fanno riferimento al marketing rigenerativo sono consapevoli della posizione e della loro potenzialità all’interno dell’ambiente e percepiscono i bisogni più profondi dell’essere umano; aggiungono valore alla comunità e sono capaci di vivere il business sfruttando le interconnessioni invece di focalizzarsi su una visione individualista; vivono attivamente il loro ruolo nella società, adattandosi ai cambiamenti e riconoscendo l’importanza della co-creazione.

Foglia parla di «una piattaforma di open knowledge che aiuta a rendere concreta una certa idea di business, di impresa, di istituzioni, di ricerca e università. Oltre la sostenibilità, saranno affrontate le principali questioni che impattano l’umanità vista come un’unica entità che abita una sola casa comune: la Terra». Concretamente, mutuando i principi del marketing “rigenerativo”, quello che tende a bilanciare i benefici per l’azienda con quelli della comunità di riferimento per l’azienda stessa (rispetto al classico marketing “estrattivo” che mira invece a massimizzare il profitto) e riversando quel modello nell’approccio allo studio, alla formazione, al lavoro, all’imprenditoria, come l’unico in grado di garantire, nel lungo periodo una rinnovata prosperità. «Il modello rigenerativo permette all’azienda di contare su un ecosistema di relazioni umane e professionali che la rendono resiliente alle turbolenze del mercato», continua Foglia, «contribuendo a sua volta l’azienda, col suo operato, a ricostruire fiducia».