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Tiziano Ferro è pronto a tornare con la sua musica, con un brano nello specifico, che uscirà nella giornata di venerdì 9 settembre. Il cantante di Latina è dunque impegnato in molte interviste in questa fase e, in una di queste rilasciata a Rolling Stone, ha parlato dei suoi figli sottolineando di aver deciso di non dare loro la cittadinanza italiana, in quanto tale ipotesi escluderebbe suo marito, Victor Allen.

Tiziano Ferro e i figli

“Nel 2019 – ha detto Tiziano Ferro – ho iniziato un lungo percorso per avere Margherita e Andres, non è certo stata una passeggiata, non ti spiego per quale strada, ma la verità è che qualunque strada è faticosa”. Questo nonostante negli Stati Uniti, dove il cantante vive, alle coppie omogenitoriali venga concesso di avere figli. Le problematiche si amplificano notevolmente in Italia, dove tale pratica non è prevista e divide molto l’opinione pubblica.

“Oggi – ha aggiunto il cantante – se voglio far entrare i miei figli in Italia, so che avrebbero diritto a metà del presidio genitoriale, anche se ci sono due persone che possono prendersi cura di loro. Se stanno male, solo io posso andare al pronto soccorso perché mio marito Victor Allen non risulta sul passaporto, il che è una cosa aberrante”. “Al di là dell’essere d’accordo o meno della morale, di un senso di colpa costruito a tavolino – ha detto Tiziano Ferro – ho sempre pensato che i miei diritti non tolgono nulla a quelli degli altri. Quando poi questa cosa prende una faccia, che è quella dei tuoi bimbi, è allora che ti ferisce. Per questo non gli ho ancora fatto il passaporto italiano anche se ne hanno diritto. Forse lo farò più avanti, o lo faranno loro. Tanto a farli entrare col passaporto italiano avrebbero solo svantaggi, mentre da americani son tranquillo. So che, se vengo in tour, Victor può prendersi cura di loro… È una cosa che può sembrare stupida, e invece mi fa soffrire da morire”.

Il cantante di Latina torna dunque su temi a lui molto cari e per i quali già in passato si era esposto per far si che anche l’opinione pubblica si sensibilizzasse sull’importanza di una legge contro l’omotransfobia. Lo aveva fatto rivolgendosi direttamente e Giorgia Meloni che non ravvedeva la stessa necessità e alla quale il cantante aveva detto: “Sì, siamo sicuri perché tutta la discriminazione – i calci, i pugni, le spinte – che ho subito da ragazzino non devono succedere ancora e non devono rimanere impunite”.