“Trasformazione”. Se c’è una parola che ha caratterizzato i primi vent’anni di esistenza di Tirreno Power è proprio questa. E infatti trasformazione è la keyword scelta per l’evento con cui la società, oggi tra i principali produttori italiani di energia elettrica, ha celebrato il suo ventennale. 

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


«Dal 2003 in avanti abbiamo attraversato tutte le fasi di trasformazione del settore elettrico di cui siamo importanti protagonisti. Da questo nasce l’idea del ciclo di eventi che raccontano quanto importante sia il concetto di trasformazione nello sviluppo sociale ed economico» ama ripetere il suo direttore generale Fabrizio Allegra. Per Tirreno Power i significati che questa parola porta con sé sono diversi. Trasformazione non è solo il processo che consiste nel prendere “un elemento naturale” (sia esso vento, acqua o sole) e trasformarlo in un servizio fondamentale quale è oggi l’energia elettrica. È anche un modo di pensare. E a spiegare bene questa filosofia è Massimo Recalcati, il celebre psicanalista e saggista che Tirreno Power ha voluto tra gli speaker d’eccezione delle celebrazioni per il ventennale, organizzate nella tappa di Savona, presso la fortezza Priamar.

«Siamo obbligati alla trasformazione – ha spiegato Recalcati nell’occasione — infanzia, adolescenza, vita adulta, vecchiaia. E non c’è trasformazione nella vita delle persone così come anche delle imprese, senza l’erranza, intesa nel suo doppio significato, vale a dire se non c’è errore e non c’è movimento». In questi 20 anni, non a caso, Tirreno Power ha investito sul cambiamento in un settore complesso e suscettibile di continue evoluzioni come quello energetico. Nata nel 2003 con la liberalizzazione del mercato elettrico, l’azienda già nel 2016 ha abbandonato il carbone per passare a forme di energia alternativa, puntando forte sull’idroelettrico. Oggi le nuove frontiere a cui guarda Tirreno Power sono le comunità energetiche. Tra il passato e il futuro, in mezzo c’è una storia di uomini che hanno voluto e saputo mettersi in gioco. La stessa celebrazione dei 20 anni è stata immaginata come un ulteriore momento di riflessione sui nuovi, possibili orizzonti. «Ci siamo interrogati su quanto siamo cambiati noi e ci è venuta spontanea una riflessione: un cambiamento così ampio e profondo ha richiesto una vera e propria trasformazione. E la nostra è un’azienda che ha nel Dna la trasformazione.  Abbiamo quindi impugnato questo filo conduttore che è parte della nostra storia. Nasce così la serie di eventi diffusi sui nostri territori che spaziano dalla letteratura all’arte, al design alla scienza. Anche con partner importanti, tra cui la Fondazione Bellonci e il Teatro San Carlo di Napoli». Per spiegare il perché, Allegra richiama i processi produttivi e la capillarità delle sedi: «Prendiamo le centrali idroelettriche, ad esempio, dove prima c’è l’acqua e poi c’è la luce – dice – ma anche i territori come Napoli, dove a Vigliena abbiamo trasformato una centrale che era stata costruita ai tempi del piano Marshall, e oggi stiamo restituendo gran parte di quelle aree alla città, in un contesto che è diventato di trasformazione urbana, sociale e culturale». 

E i prossimi passi? Saranno ancora fatti di cambiamento, promette Allegra: «È la transizione energetica, del resto, che ce lo impone – conclude – con il ruolo sempre più rilevante delle rinnovabili. E noi da sempre abbiamo un’attenzione particolare sull’idroelettrico. In Liguria abbiamo un importante portafoglio che ha un ruolo chiave nel sistema elettrico, ma ha bisogno di alcuni chiarimenti normativi. Perché c’è un tema di rinnovo delle concessioni che non deve rallentare o impedire gli importanti investimenti che gli operatori possono mettere in campo per lo sviluppo di questa fonte».