Nessuna azienda, oggi, può permettersi di trascurare un tema fondamentale come quello della sostenibilità. Le dinamiche Esg, che comprendono una governance più attenta alle ripercussioni sull’ecosistema che ci circonda, investimenti in settori che portano avanti comportamenti virtuosi, un maggior riguardo per le tematiche sociali, sono state ampiamente dibattute. Quello che però è decisamente meno scontato è l’inserimento del tema del valore condiviso all’interno dello statuto di un’impresa. Significa che la sostenibilità è talmente tanto nel dna di questa azienda che non esiste business fruttuoso che non abbia un occhio di riguardo verso il contesto in cui è inserito.
A portare avanti questa filosofia sempre più improntata alle ricadute sull’ecosistema è Hera, multiutility con sede principale a Bologna che pone al centro del suo bilancio di sostenibilità la creazione di valore condiviso e i benefici per i territori serviti, dando evidenza ai risultati ottenuti e agli impegni per il futuro, per rispondere concretamente alle sfide ambientali e del cambiamento climatico. A suffragio di questa modalità di intendere la propria responsabilità nel territorio, alcuni numeri: il valore economico distribuito a lavoratori, azionisti, fornitori, pubblica amministrazione e comunità locale, che nel 2020 è stato di 2.118 milioni, di cui 740 a fornitori locali (+6% rispetto all’anno precedente, il 65% del valore complessivo delle forniture), generando un impatto occupazionale di oltre 8.800 lavoratori e consentendo l’inserimento di 864 persone svantaggiate attraverso le cooperative sociali; nel corso dell’anno sono state assunte dalla multiutility 584 persone e il 96,6% dei dipendenti del Gruppo ha contratti a tempo indeterminato. Il margine operativo lordo (Mol) derivante dalle attività del Gruppo che rispondono alle priorità dell’Agenda globale, in particolare agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, nel 2020 è salito a 420 milioni di euro, il 37% del complessivo (sarà il 50% nel 2024), suddiviso in tre ambiti: energia, ambiente, territorio (e impresa).
Nel nuovo statuto di hera figurano equità sociale, carbon neutrality, rigenerazione delle risorse e resilienza dei servizi
Inoltre, a fine aprile, l’Assemblea dei Soci ha approvato l’introduzione nello Statuto Sociale di Hera, tra le prime aziende in Italia, del concetto di “Scopo” con focus sulla creazione di valore condiviso. In particolare, è stato inserito un ulteriore paragrafo nell’articolo 3 per esplicitare il corporate purpose, ovvero gli obiettivi che la multiutility si prefigge di raggiungere nello svolgimento dell’attività di impresa, e ribadire così il proprio impegno per la sostenibilità, che la caratterizza fin dalla nascita. Il nuovo paragrafo recita così: “La Società attua un modello di impresa con l’obiettivo di creare valore nel lungo termine per i propri azionisti attraverso la creazione di valore condiviso con i propri stakeholder. A tal fine la Società organizza e svolge attività di impresa anche con la finalità di favorire l’equità sociale e di contribuire al raggiungimento della neutralità di carbonio, alla rigenerazione delle risorse e alla resilienza del sistema dei servizi gestiti, a beneficio dei clienti, dell’ecosistema territoriale di riferimento e delle generazioni future”.
Come detto, proprio il territorio è uno degli argomenti più cari a Hera. Il che significa anche renderlo più resiliente e innovare, in una logica di adattamento volta a garantire, tra le altre cose, la continuità dei servizi e la disponibilità delle risorse, attraverso l’infrastrutturazione con impianti intelligenti e reti sensibili e puntando sulla digitalizzazione per ridurre l’impronta ambientale di tante attività. Nel 2020 è quindi proseguito il percorso per rendere sempre più digitali anche i clienti e oltre il 34% riceve la bolletta elettronica. Il Gruppo è da sempre attento anche alla promozione dell’educazione ambientale e lo scorso anno ha coinvolto 93 mila studenti in attività gratuite riconvertite in forma digitale per poter essere fruite anche in modalità Dad (didattica a distanza). Per la prevenzione del rischio siccità, si è conclusa l’analisi sulle rotture delle condotte idriche, che ha permesso di approfondire lo sviluppo di algoritmi predittivi per orientare con sempre maggiore efficacia la ricerca delle perdite e i rinnovi della rete. Nell’arco di alcuni anni, inoltre, verranno introdotti sistemi innovativi di regolazione della pressione che renderanno ancora più resilienti le reti idriche del Gruppo alle sollecitazioni ambientali: protagoniste saranno le Smart water grid, che permettono un controllo attivo da remoto sulla rete. Infine, sono in fase di sperimentazione sistemi capaci di auto-apprendere e di regolare in modo ottimale la pressione del sistema.
L’attenzione per il territorio si traduce anche nell’impegno di coinvolgere altri attori – a partire da clienti e fornitori – nel percorso di transizione energetica verso la carbon neutrality. E dunque, se anche altre aziende hanno già iniziato a ridurre le emissioni, Hera ha fatto un passo in più, puntando a ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera del 37% entro il 2030 rispetto al 2019. Questo obiettivo – tra i più ambiziosi per un’azienda in Italia, validato su base scientifica dal prestigioso network internazionale Science Based Target initiative (SBTi) – è tanto più ambizioso poiché non si limita alle emissioni prodotte dalle attività del Gruppo ma si estende anche a quelle dei suoi clienti, relativamente alla vendita di energia elettrica e gas, e dei fornitori. Numerose, infatti, sono le soluzioni messe in campo da Hera per privati e aziende per promuovere l’efficienza energetica, che si accompagnano a più ampie iniziative di coinvolgimento e sensibilizzazione volte a incentivare la riduzione dei consumi. Tra le azioni previste rientrano l’ulteriore espansione del teleriscaldamento, la riqualificazione energetica di edifici e l’avvio di iniziative per lo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico fino all’aumento dell’uso di energia elettrica da fonte rinnovabile per i consumi interni, che passerà dall’83% del 2019 al 100% già entro il 2023. Per quanto riguarda il fronte interno, la multiutility ha già raggiunto nel 2020 un calo del 6,2% dei propri consumi energetici (rispetto al 2013) e si è posta come obiettivo di arrivare alla riduzione del 10% entro il 2030. Senza contare i progetti di water footprint per arrivare a ridurre del 25%, sempre al 2030, anche i propri consumi idrici (rispetto al 2017).
HERA APRE LE PORTE A UN TEAM DI GIOVANI CHE DOVRANNO PROPORRE SOLUZIONI NUOVE PER LA CITTÀ SOSTENIBILE DEL FUTURO
In particolare, per quel che concerne le soluzioni per le imprese, i progetti sviluppati anche grazie alle società del Gruppo dedicate ai servizi di efficienza energetica vanno dalle diagnosi energetiche, alla realizzazione di impianti “chiavi in mano”, fino a interventi di riqualificazione mirati. Attraverso la proposta multiservizio Hera Business Solution, inoltre, la multiutility può offrire alle aziende anche la gestione sostenibile e integrata di rifiuti, acqua ed energia. Per quanto riguarda invece i clienti retail, già oggi usufruiscono di energia al 100% da fonti rinnovabili e hanno gratuitamente a loro disposizione strumenti come il Diario dei consumi, per poter meglio valutare le loro abitudini e i risparmi ottenibili grazie a una riduzione degli sprechi.
Infine, essere un’azienda sostenibile fortemente radicata nel territorio vuol dire avere un occhio di riguardo verso le generazioni future, cercando di coinvolgerle per ottenere un “domani migliore”. L’esempio più recente è il progetto GenHERAtion On Board, l’iniziativa della multiutility per creare un team di giovani tra i 20 e i 28 anni che proporranno soluzioni nuove per la città sostenibile del futuro. I membri del giovane board sono stati selezionati lo scorso 3 giugno durante un hackathon, denominato HERAthon: una maratona di idee della durata di 10 ore in cui gli iscritti, divisi in gruppi, si sono sfidati alla ricerca della “soluzione più sostenibile” su una specifica tematica. La giuria, guidata dall’architetto Mario Cucinella, ha selezionato le 6 migliori idee, e i membri dei 6 gruppi vincitori sono entrati quindi a far parte del GenHERAtion On Board. Da notare come, a parte l’età, non vi fosse alcun vincolo di partecipazione in termini di curriculum o titolo di studio, valorizzando invece l’originalità, la diversità e l’eterogeneità delle idee e delle proposte.
Il Gruppo Hera, con questo nuovo progetto, ha confermato ancora una volta la volontà e l’impegno nel coinvolgere e sensibilizzare i territori e le comunità locali, a partire dalle nuove generazioni, nonché l’attenzione e gli investimenti per progettare e realizzare le migliori soluzioni per le circular smart city di domani: comunità e luoghi in cui temi ambientali, sociali ed economici possano autoalimentarsi e dove imprese come la multiutility siano sempre più in grado di creare valore condiviso a beneficio di tutti i cittadini e del territorio.